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NIENTE PERSONALE, IL DIRIGENTE CHIUDE GLI UFFICI

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Chiuso per mancanza di personale. Questo il contenuto del cartello affisso alla porta dell’ufficio tecnico comunale di via Laurentina, firmato dal dirigente Antonello Rocca. Una strana mattinata, quella vissuta dagli utenti e dal personale esterno, che come di consueto si è recato sul posto di lavoro partendo dalla Capitale, trovando sorprendentemente le serrande abbassate senza preavviso alcuno.

Sul posto anche i carabinieri della Tenenza di Ardea, intervenuti per prendere atto della situazione. Nervoso il dirigente Rocca, che non ha voluto rilasciare dichiarazioni ma che ha tenuto a precisare che la carenza di personale è perdurante nel tempo e i lavoratori a disposizione non bastano a sbrigare tutte le pratiche che quotidianamente arrivano negli uffici. In verità ad essere sotto organico è tutto il personale comunale; nessuna assunzione sembra però essere in programma dal momento che i fondi per tali investimenti non sono disponibili. In tal senso qualche indicazione significativa potrebbe arrivare dall’approvazione del prossimo bilancio consuntivo. Quello che invece è certo è che questa mattina nessun Assessore di competenza o consigliere comunale – i opposizione o maggioranza – si è recato negli uffici tecnici di via Laurentina, e questo ha indispettito i lavoratori, insoddisfatti dell’attenzione mostrata dall’Amministrazione.

E, tra amministrazione disattenta, lavoratori insoddisfatti, tecnici polemici e quant’altro, chi ci rimette, come spesso accade, è chiaramente il cittadino.

A descrivere bene la situazione ci pensa un tecnico esterno, arrivato da Roma per sbrigare alcune pratiche.

“Questo di Ardea è un ufficio abbandonato e disorganizzato, con pratiche che non si trovano, smarrite momentaneamente o per sempre. Inoltre è sporco. Riferendoci alla situazione attuale, quando sono arrivato ho trovato i cartelli fatti apporre dal dirigente, che segnalavano la chiusura degli uffici comunali per mancanza di personale, cosa che sta ad indicare una mancanza di fondi. Ciò crea a me ed a tutti i miei colleghi disagi sul lavoro, che non possiamo esercitare in maniera corretta. Quello che mi fa rabbia, poi, è la mancanza di considerazione nei nostri confronti, soprattutto verso chi viene da lontano: nessun segnale, nessun preavviso. Solo dopo essere arrivati fin qui ci siamo accorti di aver perso tempo e basta. Ma la cosa più sconcertante – me ne sono reso conto parlando con alcuni consiglieri comunali – è il disinteresse più totale da parte dei politici. L’Amministrazione deve prendere provvedimenti, una chiusura del genere è un disagio per gente che viene da Roma ed è stata mandata via”.

Alessandro Introcaso

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