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NON C’E’ POSTA PER NESSUNO: CONTINUANO I DISSERVIZI NEL RECAPITO DELLA CORRISPONDENZA

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Continuano i problemi dei cittadini alle prese con la posta. Raccomandate, fatture, lettere importanti, riviste in abbonamento: quasi nulla viene ricevuto nei tempi previsti dalla consegna, con il risultato che si creano problemi con i gestori di telefonia, energia elettrica, gas ed acqua, perché le fatture arrivano – quando arrivano – dopo la scadenza del pagamento. Per lo stesso motivo ci sono rate del mutuo che saltano, avvisi importanti – come la presentazione ad un concorso – che vengono letti quando ormai è troppo tardi, per non parlare dei giornali che si leggono un paio di mesi dopo che sono stati stampati. Ma di chi è la colpa? Lo scorso febbraio avevamo fatto un’inchiesta sull’argomento, e Poste Italiane, attraverso il responsabile della comunicazione di Roma, ci aveva assicurato che la situazione sarebbe migliorata a breve e che il disservizio era dovuto soprattutto ad’errata o mancante toponomastica, quindi il problema era da imputare alle amministrazioni comunali. Peccato che, se a febbraio la problematica era sentita principalmente dalle zone periferiche, ora sia estesa all’intero territorio, sia di Pomezia che di Ardea, anche nelle piazze e vie centrali, dove la toponomastica è immutata da decenni. Agli uffici postali utenti inviperiti cercano di recuperare pacchi e raccomandate dopo che il postino ha lasciato un avviso nonostante loro fossero in casa, ma la loro agonia è senza fine: alle 11:00 del giorno seguente la corrispondenza ancora non si trova, perché il personale addetto è insufficiente. Ed eccola, la vera motivazione di tutti i disservizi, che ormai non sono più un fenomeno circoscritto al nostro territorio, ma sono dilagati nell’intera penisola. Le Poste, che usufruiscono molto dei lavoratori a tempo determinato, sono sotto organico, ed i dipendenti devono coprire più servizi, così come i postini devono servire più zone, con il risultato che il “giro”, che inizialmente era quotidiano, adesso diventa settimanale, se non addirittura quindicinale, con conseguente ammucchiamento o smarrimento dei plichi e delle lettere. Abbiamo nuovamente provato a contattare il responsabile, ma, nonostante le ripetute richieste, non ci ha fornito alcuna risposta. Al problema si è interessata anche La Destra di Ardea, allertata dalle segnalazioni di numerosi cittadini, che oggi ha inviato una nota nella quale si legge che “ad Ardea ricevere la posta sta diventando un’utopia per molti. Chi abita nelle zone periferiche e rurali del territorio non riceve la corrispondenza per lunghi periodi e pertanto subisce distacchi della corrente, del gas ecc. poiché non hanno pagato le bollette. Gli stessi cittadini riferiscono inoltre che il personale delle Poste Italiane, alle loro rimostranze, ha risposto loro di non avere responsabilità circa il mancato servizio in quanto l’addetto alla consegna spesso non trova né l’indicazione stradale nel il numero civico delle loro abitazioni, nonostante invece sembrano esserci”. Insomma, la scusa comune è sempre la stessa, ma se può reggere per le zone più sperdute, non ha senso nei centri cittadini. Ma dalle Poste viene consigliato ai cittadini di rivolgersi al Comune affinchè provveda a regolarizzare la toponomastica cittadina. “Fatto sta – riflettono Simone Centore e Walter Giustini – che quei cittadini sono penalizzata da tale mancanza e che sia colpa o delle Poste o del Comune a rimetterci sono sempre loro. La Destra di Ardea si fa loro portavoce ed invita entrambi gli Enti a concordare tra loro il da farsi per porre fine a tale disservizio”. A Pomezia e Torvaianica la situazione non è certo migliore, con cittadini inferociti perché non ricevono la corrispondenza e dipendenti delle Poste che non danno tempi o soluzioni, ma anzi cercano di minimizzare il problema.

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