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«Non sono stata rapita, volevo uccidermi»: la maestra scomparsa ritratta la prima versione dei fatti

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Di Milena Santirocco, maestra di ballo di Lanciano, si erano perse le tracce domenica 29 aprile. Quel giorno, la donna aveva pranzato con la famiglia e poi era uscita per fare una passeggiata al mare.

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Dalle 18,37 di quel giorno il suo cellulare è risultato irraggiungibile. Nella serata di sabato – 4 maggio – la donna è stata ritrovata a Castel Volturno, provincia di Caserta. Entrata in un bar, ha chiesto un telefono e ha allertato la sua famiglia per fare ritorno a casa.

«Non sono stata rapita, volevo uccidermi»: Milena Santirocco cambia versione dei fatti

Ha ritrattato la prima versione dei fatti resa al cospetto del pm. Milena Santirocco, l’insegnante di ballo di Lanciano, scomparsa il pomeriggio del 29 aprile scorso, non sarebbe stata rapita. La donna si sarebbe allontanata volontariamente dalla sua abitazione, con l’intenzione di farla finita. 

Non si sarebbe trattato di un sequestro di persona, come lei stessa aveva dichiarato nell’immediatezza dei fatti ai primi soccorritori che l’avevano raggiunta nel bar in provincia di Caserta, da cui aveva effettuato una telefonata per avvisare i familiari di voler fare ritorno a casa. A riportare la confessione dell’insegnante di Lanciano è il quotidiano regionale ‘Il Centro’. 

Nel corso del lungo interrogatorio al cospetto degli inquirenti, Milena Santirocco ha ripercorso i sei giorni trascorsi lontano da casa. La donna starebbe attraversando un periodo economicamente e dal punto di vista personale piuttosto difficile. La morte del padre ha reso ancor più pesante una situazione da cui la 54enne ha visto come unica via d’uscita il suicidio.

Domenica 28 aprile, dopo aver pranzato con i familiari, ha lasciato l’auto a Torino di Sangro. Ha iniziato a camminare a piedi, ed è arrivata in Campania grazie a diversi passaggi. Nella regione è rimasta diversi giorni, tentando – lo scorso sabato – di togliersi la vita gettandosi nella foce del fiume Volturno, senza tuttavia riuscirsi. Da lì la decisione di allertare i familiari e la chiamata da un bar di Castel Volturno.

Il resto è storia nota. 

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