Home » News » Cronaca » Una nuova cultura per arginare la violenza di genere, gli studenti del liceo Meucci di Aprilia incontrano Dacia Maraini

Una nuova cultura per arginare la violenza di genere, gli studenti del liceo Meucci di Aprilia incontrano Dacia Maraini

Pubblicato il

Si è tenuto questa mattina, presso l’Auditorium Carlo e Nello Rosselli di Aprilia, l’incontro tra diciassette classi del liceo “Antonio Meucci” e la giornalista e scrittrice Dacia Maraini, nell’ambito del progetto scolastico “Donna tra cronaca, mito e storia”, in collaborazione con Unicoop Tirreno e con il Patrocinio del Comune di Aprilia.

Vi hanno preso parte anche il dirigente scolastico, professor Antonio Ferrone, e in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale il Sindaco Antonio Terra.

Di particolare interesse quanto proposto dagli studenti in avvio e nel corso della conferenza, con un reading teatrale a cura di Vincenzo Lauria, Samuele Fabbri, Giada Foletto e Tiziana Lanciotti (del laboratorio del Meucci “Into the music”), un recital di pianoforte di Axel Trolese e un cortometraggio realizzato dagli studenti dell’indirizzo linguistico coordinati dalla professoressa Elisa Mariottini.

Il Sindaco di Aprilia ha espresso parole di preoccupazione per il trend in crescita delle statistiche riguardanti episodi di violenza di genere, spesso domestica. «A gennaio abbiamo attivato – ha ricordato Antonio Terra – il servizio di Pronto Intervento Sociale per minori e donne vittime di violenza svolto in collaborazione con le forze dell’ordine, dell’Asl, dei Comuni del Distretto socio-sanitario e del Centro Donna Lilith di Latina. Il Pronto Intervento Sociale è la risposta a tutte quelle situazioni di particolare gravità ed urgenza a rilevanza sociale che si presentano al di fuori degli orari comunali. Gli atti di violenza contro le donne sono in costante aumento in tutto il mondo ed è necessario pertanto sensibilizzare l’opinione pubblica e confermare il proprio impegno contro un fenomeno che sta assumendo proporzioni sempre più preoccupanti. Occorre, anche grazie ad occasioni come la piacevole conversazione odierna, un’azione di educazione che porti ad un cambiamento culturale della nostra società, ed il punto di partenza devono essere le scuole e le nuove generazioni. La violenza non è solo fisica o sessuale, ma assume forme diverse a volte molto più insidiose, come la violenza psicologica che agisce con comportamenti persecutori o che portano all’isolamento da parenti ed amici, la violenza economica fatta da modalità che creano dipendenza come il controllo del denaro e quindi la mancanza di autonomia».

Marina Cozzo

Impostazioni privacy