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Ostia, canale dei pescatori sommerso dalla sabbia: appello disperato dei pescatori (FOTO)

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Un problema annoso, che nel tempo ha avuto soluzioni temporanee e promesse permanenti: l’insabbiamento del canale dei pescatori è nuovamente “alla ribalta”, causando disagi di varia natura, come spiegano attraverso una lettera aperta i membri della Cooperativa Pescatori Calafuria.

“Da anni il Canale dei Pescatori è periodicamente insabbiato, i pescatori e i diving sono prigionieri dello stesso e non portano a casa lo stipendio da mesi, decine di famiglie sono sul lastrico”, si legge nella lettera.

“I pescatori professionali residenti al Borghetto dei Pescatori – prosegue il documento della Cooperativa Pescatori Calafuria – sono stati costretti a spostare le loro imbarcazioni dal Canale dei Pescatori al porto-canale di Fiumicino, con evidente dispendio economico e di tempo per l’obbligato pendolarismo giornaliero. Per giunta anche centinaia di diportisti hanno le barche bloccate e molti di loro sono stati costretti a spostare le loro imbarcazioni al Porto Turistico di Ostia raddoppiando la spesa annuale per il rimessaggio (da circa 1500 a 3000 euro l’anno). Inoltre, il Canale ha funzione di scolo delle acque piovane dell’ampio Macrobacino n° 6 del Consorzio di Bonifica Tevere e Agro Romano (Ostia, Ostia Antica, Acilia, Axa, Infernetto, Casal Palocco ecc). Già con le grandi piogge di fine gennaio 2014 si è verificato un grave allagamento del bacino idrico dovuto anche all’insabbiamento del Canale. Ricordo anche che nell’alluvione del 20 ottobre 2011 un uomo è annegato all’interno della propria abitazione all’Infernetto (anche in quell’occasione il Canale dei Pescatori era insabbiato). Il Comune e chi di dovere fanno promesse e promesse, danno scadenze dopo scadenze (oggi l’ennesima) ma non si vede mai la luce. Aiutateci, siamo esasperati, vogliamo il nostro diritto al lavoro!”.

Un appello, che alla luce dei fatti, finora è rimasto inascoltato: gli pseudo-rimedi non bastano più, serve un intervento risolutivo che dia modo ai pescatori (ma anche a tutti i commercianti dell’area e all’indotto creato) di lavorare e sostentare le proprie famiglie.

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