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Ostia, carcassa di animale sulla spiaggia: nessuno lo rimuove, le guardie zoofile lanciano la petizione

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Una carcassa di animale – quasi certamente un cane – in avanzato stato di decomposizione è stato rinvenuto venerdì mattina davanti allo stabilimento Belsito di Ostia da una donna che passeggiava in spiaggia con il suo cane.

Ed è stato proprio il bel meticcio nero della signora ad accorgersi della presenza di quel corpo inerte del quale già facevano scempio corvi e gabbiani.

“Uno spettacolo raccapricciante – afferma  Claudia De Angelis – autrice del ritrovamento –  e per fortuna non era con me il mio bambino che avevo appena lasciato a scuola”

La foto – scattata prontamente dalla De Angelis – inzialmente riluttante di fronte al macabro spettacolo – dal suo profilo Facebook ha fatto in breve  il giro di tutti i gruppi e le community del Litorale romano, scatenando – come era prevedibile – una ridda di commenti di ogni genere.

La speranza era quella che qualcuno potesse riconoscere la bestiola – anche se troppi i giorni passati in acqua rendono ora l’animale quasi irriconoscibile.

Speranza fino ad oggi – pare – andata vana.

Ma, quel che è peggio, il cane è ancora lì. Non è stato rimosso. Seppure la signora si sia premurata di chiamare immediatamente la Polizia Locale di Ostia, che le ha addirittura suggerito di coprirlo con un telo!

“Sì – conferma un agente dalla Sala Operativa – abbiamo inoltrato noi subito la segnalazione al canile di Muratella. Ma il riconoscimento e il prelevamento della carcassa non avviene di solito prima di tre, quattro giorni”.

Un tempo tuttt’altro che breve – ove si consideri che durante il weekend – complici le temperature miti e un po’ di sole – le famiglie romane si riverseranno nelle spiagge a passeggiare con i loro bambini.

“C’è il rischio che rimangano scioccati da quella presenza – sottolinea disorientata l’autrice del ritrovamento – Inoltre mi domando, che sicurezza abbiamo a bagnarci nelle nostre acque se vi galleggiano rifiuti e anche carogne di ogni tipo?” 

Non ha torto, la donna. Se quella carcassa verrà lasciata lì così a lungo, l’ipotesi che venga risucchiata nuovamente dal mare è più che plausibile. Con le inevitabili e prevedibili conseguenze sulla salute dei bagnanti.conseguenze

Tempi troppo lunghi, dunque, per questo recuperi.

“Non potrebbe essere diversamente – lamenta l’agente della Polizia Municipale di Ostia. Nel solo territorio del X Municipo vengono ritrovati ogni giorno investiti 3 o 4 animali – tra cani e gatti. E’ un’emergenza continua!”

Un numero davvero troppo elevato se si considerano i numerosi e ripetuti appelli delle organizzazioni nate di recente sul territorio per la tutela e la difesa degli animali a non perdere di vista gli amici quattrozampe che vanno incontro inevitabilmente alla morte. E che la cattiva custodia è perseguibile per legge oggi al pari del maltrattamento.

Purtroppo non è questo l’unico caso registrato dalle cronache negli ultimi tempi. Lo scorso anno – in estate – un gattino morto fu lasciato sotto il sole nei pressi di una panchina per settimane.

Sorte altrettanto tragica era toccata al povero cane ritrovato nella foce del Tevere durante le feste natalizie. E che ha fatto parlare del terribile fenomeno di annegamento volontario di cani da parte di alcuni sciagurati proprietari che se ne vogliono sbarazzare perché divenuti scomodi. O ingombranti.

In tutti questi casi è emerso come fattore determinante che induce a procrastinare le operazioni di recupero,  il conflitto di competenze tra i vari corpi delle forze dell’ordine. Che non solo non si coordinano tra di loro, ma spesso si intralciano al punto che il problema rischia di non essere risolto. Insomma, chi prima arriva prima interviene. Ma non si sa bene quando.

Non dovrebbe essere certo questa la logica. Le Guardie Zoofile, dal canto loro, rivendicano il riconoscimento come pubblici ufficiali, così da poter essere in grado di intervenire ovunque, in qualunque circostanza.

A questo scopo – proprio a seguito di questo ennesimo episodio di abbandono e di degrado che vede come vittima un animale – hanno voluto lanciare una petizione.

L’auspicio è – da parte nostra – che smetteremo un giorno di raccontare queste tristi vicende.

Rosanna Sabella

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