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Per Manuel non ci sarà Giustizia

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La Cassazione accoglie il ricorso della difesa degli imputati. La pena scenderà ancora.

Davanti a una sentenza già di perse mite come quella comminata in primo e in secondo grado un anno fa, l’opinione pubblica si era indignata. Per quella bravata costata la sedia a rotelle a vita a Manuel Bortuzzo, il campione di nuoto che casualmente era stato scambiato per qualcun altro, i due imputati: Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano erano stati infatti condannati in primo grado a soli 16 anni e in appello addirittura a 14 anni e 8 mesi.

Questo in primis per la richiesta accordata di rito abbreviato e poi in appello un’altra riduzione dovuta al fatto che per la Corte, il tentato omicidio fosse stato perpetrato solo contro Manuel e non anche contro la ragazza che era con lui.
Come se sparare tre colpi di pistola da pochi metri contro una una coppia che era seduta spalla a spalla, possa sicuramente configurare il tentativo di cogliere solo lui e non lei.
Ma alla Cassazione questo non è bastato e  con la sentenza del 14 dicembre e di cui sono note le motivazioni in questi giorni ha deciso l’annullamento con rinvio a nuovo procedimento. Quindi: 
Si deve rifare il processo perché non è più chiara neanche la premeditazione!

Infatti, sia il PG (e ovviamente gli avvocati difensori dei due imputati) hanno sostenuto nell’udienza in Cassazione che ci siano dubbi su questo punto che ha determinato, secondo loro, una pena addirittura troppo severa.
E scorrendo le 16 pagine che compongono il dispositivo della sentenza, si legge non senza qualche sussulto, che la questione della volontà di vendetta (e quindi della premeditazione) dei due imputati si possa giocare su una manciata di minuti. Proprio così! Pochi minuti che potrebbero liberare presto i due responsabili.

Per la Prima sezione della Suprema Corte infatti, il lasso di tempo tra la rissa avvenuta in piazza Eschilo la notte tra il 2 e il 3 febbraio 2019, e il successivo ritorno dei due imputati per sparare a chi li aveva picchiati in precedenza, potrebbe esser non più intorno ai 40 minuti ma forse una ventina. E dunque in quei venti minuti non è chiaro se possa esser maturata la volontà di vendetta oppure no.

Manuel Bortuzzo

Quindi, in 40 minuti si può pianificare un omicidio, e in 20 no? Davvero può far la differenza questo lasso di tempo per comprendere la volontà dei due di vendicarsi del torto subito?
Per la Cassazione sì.
E ora avremo un nuovo processo e ancora una nuova sentenza di Cassazione.
Avremo soprattutto quasi certamente un’ulteriore riduzione di pena.
Mentre per Manuel, giovane atleta pieno di vita, la pena non potrà mai ridursi, perché quella lesione provocata dagli imputati che non hanno esitato a sparargli senza pietà, lo costringerà per il resto della sua vita alla sedia a rotelle.
Una decisione quella appena letta nelle motivazioni quindi che segna un altro solco, l’ennesimo, tra il senso di Giustizia e l’applicazione della stessa. Una sentenza che se ulteriormente ridotta nella somministrazione della pena, lascerà ancora più sgomenti i familiari e gli amici di Manuel, oltre che tutti noi.

Mauro Valentini

 

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