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Perché il tetto del Pantheon ha un buco al centro?

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Pantheon

È la cupola emisferica più larga mai costruita al mondo, attorno alla sua finestra circolte ruotano poi delle curiosità che hanno contribuito a renderla leggenda nella storia antica e miracolo architettonico. Parliamo del Pantheon a Roma, una struttura realizzatonel 128 d.C. sotto il governo dell’imperatore Adriano. Ogni anno attrae milioni di visitatori nella Capitale per la sua bellezza e imponenza. Parte di questo successo dipende anche dal “buco” al centro del Pantheon, la cui funzione è unica e speciale. Scopriamo perché.

La storia del Pantheon a Roma

Il Pantheon rappresenta, da più di duemila anni, l’espressione massima della gloria di Roma. La sua storia si lega in maniera indissolubile allo sviluppo della città eterna di cui è immagine nei secoli. Fu ispirazione dei più grandi architetti del Rinascimento, tanto che Raffaello volle farne il luogo del proprio riposo eterno.

Nel 27 a.C. Marco Vipsanio Agrippa, genero, amico e collaboratore del primo imperatore Augusto fece costruire questo tempio, dedicandolo alle sette divinità planetarie. A esse si deve il nome di Pantheon, che, in greco, significa “di tutti gli Dèi”. L’edificio originario, che doveva essere di dimensioni ridotte rispetto a quello attuale, fu riedificato da Adriano tra il 118 ed il 125 d.C. Nel ricostruirlo, Adriano non tenne conto dell’impostazione di Agrippa: rovesciò l’orientamento dell’edificio di 180 gradi e aprì davanti al nuovo tempio una grande piazza porticata.

Il Pantheon, chiuso e abbandonato sotto i primi Imperatori cristiani e successivamente saccheggiato dai barbari, nel 609 d.C. fu donato dall’Imperatore bizantino Foca a Papa Bonifacio IV. Papa Bonifacio IV consacrò il tempio dedicandolo a Santa Maria ad Martyres. Il riferimento ad una schiera collettiva cristiana fu voluto in contrapposizione all’antica dedica pagana a tutti gli dèi di Roma.

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Il Pantheon come miracolo di architettura

Un miracolo di architettura renderebbe il Pantheon una sfera perfetta. La sua altezza è infatti uguale al suo diametro: 43 m e 44 cm per 43 m e 44 cm. Equilibrio e stabilità sono i principi a cui si attenevano gli antichi architetti e, nel Pantheon, sono sintetizzati dall’armonia delle linee e dal calcolo perfetto delle geometrie delle masse.

Inoltre, il Pantheon non è stato protetto da copertura oltre che per ragioni tecniche (la cupola sarebbe caduta per il peso eccessivo) e simboliche (per comunicare direttamente con le divinità), anche per sfruttarne la particolarità (dal foro entra un fascio di luce che consentiva studi di astronomia). L’edificio fu concepito architettonicamente per avere un’unica finestra a forma di oculo sulla cupola di quasi 9 metri di diametro. Dal punto di vista illuminotecnico, questa apertura verso l’esterno permette il ricadere zenitale della luce e dunque un sapiente gioco di chiaroscuro all’interno.

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Intorno all’oculo del Pantheon sono nati lungo i secoli molteplici leggende, studi astrologici e curiosità. Si dice che nell’antichità la pioggia non riuscisse a entrare nell’edificio, a causa del calore e dei fumi delle candele che illuminavano l’interno. Questa eventualità non può essere comprovata da fonti certe e dunque rimane un’ipotesi ammantata di leggenda.  In realtà nel Pantheon nei giorni piovosi ancora oggi entra dell’acqua, motivo per il quale il pavimento è stato concepito con 22 forature per permettere alla pioggia di filtrare. 

Cos’è il buco al centro del Pantheon?

La cupola, del diametro di 43,44 m e con più di 5 000 tonnellate di peso, è l’archetipo delle cupole costruite nei secoli successivi in Europa e nel Mediterraneo, sia nelle chiese cristiane, sia nelle moschee musulmane. Per ciò che concerne il diametro, oggi, se non si considera la copertura del CNIT (Centre des nouvelles industries et technologies) di Parigi come una cupola (in realtà è una volta a crociera), la cupola del Pantheon è tuttora la cupola più grande al mondo.

Il buco all’interno della cupola del Pantheon è chiamata “oculus”, unica finestra da cui penetra luce e calore. Grazie alla presenza dell’oculo si osservano fenomeni astronomici all’interno dell’edificio architettonico tanto da essere stato definito da alcuni “un tempio solare”. Infatti, il 21 aprile, Natale di Roma, a mezzogiorno, un raggio di sole penetra dall’oculo all’interno e colpisce il portale d’accesso. Nel solstizio d’estate infine, i calcoli architettonici hanno fatto in modo che a mezzogiorno avvenga un fenomeno astrologico unico: il raggio di sole che entra dal grande occhio della cupola proietta un enorme disco luminoso sul pavimento, del diametro di 9 metri, proprio come quello dell’oculo.

Secondo invece una leggenda medievale l’oculo del Pantheon sarebbe stato creato dal diavolo in fuga dal tempio di Dio. Altra leggenda narra che prima l’oculo fosse in realtà un’apertura prevista per ospitare la grande pigna di bronzo, attualmente ubicata in Vaticano, nell’omonimo cortile.

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