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PESCA DI FRODO, BLOCCATE QUATTRO IMBARCAZIONI SULLA FASCIA COSTIERA DI ARDEA

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Pescavano a strascico su fondali bassi. Per questo motivo la Guardia di Finanza ha bloccato quattro pescherecci ad Ardea, i cui equipaggi rischiano ora una sanzione che va dai duemila a dodicimila euro e la sospensione dell’autorizzazione di pesca. Le imbarcazioni sono state sorprese ieri mattina all’alba dagli elicotteri in dotazione  alla dipendente Sezione Aerea di Pratica di Mare, impegnate in un’attività di monitoraggio e vigilanza lungo il litorale laziale predisposta dal Reparto Operativo Aeronavale di Civitavecchia, volta alla tutela e la salvaguardia del patrimonio ittico e delle risorse biologiche marine. Una volta avvistate le barche, l’equipaggio del “Volpe 303 NEXUS” – elicottero di ultima generazione dotato di avanzati apparati tecnologici di scoperta – ha allertato la Sezione Operativa Navale di Anzio, che si è prontamente portata sulle acque di Ardea. Gli uomini delle motovedette della GdF hanno quindi colto in flagrante i quattro motopescherecci, tutti appartenenti alla marineria di Anzio, mentre esercitavano la pesca a strascico a trazione meccanica in zona vietata, a poca distanza l’uno dall’altro e a breve distanza dalla costa,  in fondali con profondità inferiore a 30 metri.

I militari della Sezione Operativa Navale di Anzio, su segnalazione del “Volpe 303”, hanno quindi provveduto al sequestro amministrativo delle reti da pesca utilizzate per l’illecita attività, contestando ai comandanti dei pescherecci la violazione delle disposizioni legislative vigenti in materia di pesca, che prevedono una sanzione da duemila a dodicimila euro, il sequestro dell’attrezzatura utilizzata e del pescato, oltre la segnalazione dell’infrazione all’Autorità Marittima competente, che procederà all’annotazione della violazione nella licenza di pesca e, in caso di reiterate infrazioni della stessa specie, potrà procedere alla sospensione dell’autorizzazione. Quello di ieri è l’ennesimo episodio che pone in luce la qualificata attività di contrasto posta in essere dalle Fiamme Gialle nel settore della pesca, nei confronti degli operatori economici che, con il proprio comportamento non corretto, rischiano di danneggiare il sensibile habitat marino costiero, peraltro in un momento di crescita a seguito del fermo biologico imposto ai pescherecci dal 3 settembre al 2 ottobre. Pochi giorni fa, il 30 ottobre, la Guardia di Finanza aveva fermato due pescherecci che effettuavano la pesca  strascico in zona vietata, stavolta a Torvaianica. Le due imbarcazioni, sfruttando il favore delle tenebre e navigando con i fanali oscurati per sfuggire all’osservazione dalla spiaggia e dal mare, si erano lentamente portate a ridosso della costa in presenza di un fondale inferiore a 22 metri. Anche in quel caso, nel corso del controllo i finanzieri avevano accertato che nella navigazione in zona vietata le reti strisciavano lungo il fondale, modificando in modo indiscriminato l’ambiente marino con la incontrollata cattura di ogni genere di pesce.

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