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Pomezia, il sindacato dei lavoratori comunali mette in mora il Comune

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Messa in mora e diffida al sindaco di Pomezia per la mancata sottoscrizione degli accordi sindacali per la ripartizione dei fondi del salario accessorio dei dipendenti comunali, che oltretutto non ricevono i buoni pasto dallo scorso gennaio. È l’azione intrapresa dal sindacato CISL FP, che comunica di aver inviato questa mattina al Primo Cittadino – e per conoscenza al Prefetto di Roma – una nota di diffida e messa in mora “in quanto nonostante i solleciti inviati nel mese di luglio ad oggi i lavoratori del Comune di Pomezia non ricevono da gennaio 2015 i buoni pasto e non sono stati sottoscritti con le rappresentanze sindacali gli accordi per la ripartizione dei fondi per l’anno 2014 e 2015 del salario accessorio dei dipendenti”.
“Una situazione incredibile e incresciosa, che dimostra l’immobilismo dell’amministrazione nei confronti dei propri lavoratori – scrive Giancarlo Cosentino della CISL FP – Ancora una volta dobbiamo denunciare il malessere organizzativo che i dipendenti del Comune di Pomezia stanno vivendo sulla loro pelle”.
“Ma è ora di dire basta – fanno sapere dal sindacato – e già dai prossimi giorni saranno organizzate assemblee con il personale per decidere insieme le strade sindacali e legali da intraprendere per ottenere ciò che le norme prevedono. Non abbiamo rinnovi contrattuali nazionali dal 2009 e le amministrazioni si permettono di bloccare il salario accessorio e non erogano i buoni pasto per nove mesi, una situazione scandalosa. Vogliamo subito l’intervento del Sindaco di Pomezia e del Prefetto di Roma per capire chi ha sbagliato, saremo pronti a difendere tutti i lavoratori che lo vorranno con azioni sindacali e legali con richiesta del risarcimento del danno e saremo pronti anche a segnalare alla magistratura contabile gli eventuali esborsi che l’Amministrazione dovrà sostenere in caso di soccombenza nei giudizi. Restiamo in attesa sia di una risposta formale che assicuri il pagamento di tutti i buoni pasto entro il mese di ottobre 2015 e di una convocazione entro 10 giorni da oggi per la trattativa sulla contrattazione decentrata, in caso contrario saremo pronti ad ascoltare la voce dei lavoratori per decidere insieme le iniziative a difesa dei loro sacrosanti diritti”.

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