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POMEZIA SERVIZI: CONCLUSO IL TAVOLO ISTITUZIONALE

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Si è appena concluso l’incontro in aula consiliare tra il Sindaco di Pomezia Enrico De Fusco,il Cda della Pomezia Servizi e le organizzazioni sindacali. Due le questioni messe sul tavolo da parte dell’Amministrazione, da condividere e discutere con i rappresentanti dei lavoratori. Innanzitutto l’inevitabile costituzione, da farsi entro la fine dell’estate, di un’azienda speciale totalmente pubblica per i servizi socio-sanitari-assistenziali oggi in carico alla Pomezia Servizi ma che, con il decreto “Cresci Italia” del gennaio scorso, non potranno, a partire dal 2013, essere affidati in house perché superano i 200 mila euro annui. “La costituzione di un’azienda speciale – ha dichiarato il Sindaco – è l’unica possibilità che abbiamo per mettere al riparo un settore così importante e delicato per la Città ed impedire che venga esternalizzato”. Al vaglio dell’Amministrazione lo statuto dell’azienda speciale, da condividere con le OO.SS. attraverso un tavolo tecnico-giuridico e uno politico-sindacale: “E’ nostra intenzione– ha proseguito il Primo Cittadino – assicurare il servizio alla cittadinanza e garantire il posto di lavoro ai dipendenti della Pomezia Servizi. Valuteremo tutte le alternative possibili, ma è chiaro che dobbiamo fare i conti con la normativa governativa. Siamo in attesa di pareri da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze e dell’Anci, per capire dove collocare i settori della manutenzione e del verde, prorogati a carico di Pomezia Servizi fino al 31 dicembre 2012, e che potrebbero rimanere a carico della società stessa”.  Altro punto all’ordine del giorno la questione economica: “Al Comune di Pomezia, grazie ad una sentenza della Corte di Cassazione, è stato accertato un credito verso una società morosa di 2 milioni e 800 mila euro, credito esigibile che l’Ente ha scelto di cedere interamente alla Pomezia Servizi per dare respiro alle casse della società riducendo il peso delle passività di circa il 40%”. Nessuna soluzione immediata, quindi, ma speranze ed intenzioni, che potranno diventare realtà solo se tutte le parti in causa, compresa la società debitrice dei quasi 3 milioni di euro, manterranno gli impegni.

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