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Pomezia, ucciso a bastonate sotto casa: arrestato presunto killer

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Era rimasto impunito per quasi 11 mesi, il presunto assassino di Giuseppe Nirta, ucciso la sera dello scorso 10 agosto nell’androne del palazzo di via La Malfa, a Pomezia, mentre faceva rientro a casa. Dopo lunghe e minuziose indagini, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Frascati hanno arrestato il presunto assassino del 55enne originario di Locri (RC), preso violentemente a bastonate la notte di S. Lorenzo. La vittima non era morta sul colpo, ma in ospedale due settimane dopo, a seguito delle gravi ferite riportate. Il presunto omicida è un operaio tunisino 45enne, E.M.D., regolare sul suolo nazionale. Lo straniero aveva lavorato con la vittima. L’arresto è stato eseguito in ottemperanza dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Velletri in accoglimento dell’articolata richiesta formulata dalla Procura locale che ha coordinato le complesse indagini.
Le attività investigative, sin dai primi momenti, sono risultate particolarmente difficili a causa dell’assenza di testimoni oculari in grado di fornire particolari utili. Attraverso gli interrogatori di persone vicino alla vittima, indagini di natura tecnica e il minuzioso esame dei tabulati telefonici è stato possibile ricostruire la dinamica dell’efferato gesto. Dalle indagini è emerso che negli ultimi giorni c’erano stati ripetuti litigi tra la vittima e l’arrestato per la spartizione dei soldi da loro ricavati per la ristrutturazione di un appartamento: uno screzio banale che però ha portato al crescere della tensione tra due soggetti caratterialmente impulsivi e, nel caso dell’indagato, con un’indole violenta. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la sera del 10 agosto il tunisino avrebbe atteso la vittima sotto il palazzo di via La Malfa e lì lo avrebbe aggredito con un bastone, colpendolo violentemente alla testa tanto da fracassargli la scatola cranica.
All’arrestato viene contestato l’omicidio premeditato e aggravato perché “si appostava sotto l’abitazione di Nirta Giuseppe e all’arrivo della vittima lo colpiva al capo con un corpo contundente cagionandogli ferite lacero contuse localizzate in sede frontale e la frattura pluriframmentaria della teca cranica, da cui derivava la morte, con l’aggravante dell’aver agito con premeditazione, mosso da futili motivi ed approfittando dell’orario notturno”.
Quando è stato arrestato E.M.D. si trovava all’interno di un appartamento popolare, sempre a Pomezia, sicuro ormai di averla fatta franca. L’operaio tunisino verrà interrogato nei prossimi giorni dal Gip che ha emesso la misura cautelare.

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