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Pratica di Mare, atterrato l’aereo con l’infermiere sospettato di aver contratto l’Ebola

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È arrivato verso le 2:00 di questa notte all’aeroporto militare di Pratica di Mare l’infermiere di Sassari – rientrato la scorsa settimana dalla Sierra Leone – che in Africa ha contratto il virus Ebola.
Un Boeing 130 dell’Aeronautica militare in assetto di “biocontenimento assoluto”, è decollato nel pomeriggio di ieri da Pisa per andare ad Alghero, dove l’uomo è stato imbarcato per essere portato all’aeroporto di Pratica di Mare.
Da qui verrà trasferito all’ospedale Spallanzani di Roma, dove sarà sottoposto alle cure del caso.
L’infermiere era tornato in Sardegna l’8 maggio, dopo tre mesi passati come volontario Emergency in Sierra Leone. I sospetti della malattia li ha avuti lui stesso: dopo un lieve malessere ha deciso di mettersi in auto-quarantena, per capire se si trattava proprio del terribile virus, che si presenta con febbre alta, mal di testa, vomito.
La Asl di Sassari esclude pericoli legati al contagio, ma ha ugualmente adottato alcune misure di prevenzione. “Sono state rispettate tutte le procedure di sicurezza – spiega una nota della Regione Sardegna – previste dai protocolli nazionali e regionali da parte del personale del 118 e del personale del reparto di malattie infettive che ha utilizzato maschera, occhiali e scafandro per evitare qualunque contatto diretto”. Da Sassari, dove a novembre è stato istituito un centro per le malattie infettive, riferiscono che le condizioni dell’infermiere non sono particolarmente preoccupanti: la febbre è alta, ma l’uomo è cosciente e ha anche mangiato, segue una terapia antibiotica e antipiretica, non ha manifestato disturbi gastrointestinali e i suoi parametri sono a norma. “Mi sembra di rivivere i giorni della mia malattia. Speriamo che vada tutto bene, come nel mio caso: è nelle migliori mani d’Italia – ha dichiarato all’Adnkronos Fabrizio Pulvirenti, il medico di Emergency guarito da Ebola dopo le cure all’Istituto Spallanzani di Roma – È un collega, ho appena avuto la notizia da un’altra collega che mi ha chiamato dalla Sierra Leone. Io sono arrivato in Italia dalla Sierra Leone già con una diagnosi di Ebola. Potrebbe servire il siero dei pazienti guariti che allo Spallanzani comunque hanno già”.

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