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Precari Pomezia, la replica degli avvocati

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Non si smorzano le polemiche relative alla mancata stipula dell’accordo che avrebbe permesso la proroga dei contratti di lavoro per i dipendenti a tempo determinato del Comune di Pomezia.
A rispondere a quanto scritto ieri dal sindaco Fabio Fucci questa volta sono gli avvocati chiamati in causa sul post pubblicato nella pagina Facebook del Primo Cittadino. I legali hanno protocollato questa mattina una “lettera aperta alle istituzioni di Pomezia”, che riportiamo integralmente.
“Con la presente gli avvocati Pecorilla, Negroni e Bruni intendono fare alcune doverose precisazioni rese necessarie in seguito alle notizie apparse su alcuni social network e organi di stampa, in riferimento alla oramai nota vicenda che lega i lavoratori “precari” (ossia oltre 100 lavoratori che pur avendo vinto un concorso a tempo indeterminato sono stati assunti arbitrariamente a tempo determinato di qui il contenzioso dinanzi al Tribunale civile, sezione lavoro di Velletri) al Comune di Pomezia.
Tali precisazioni si rendono assolutamente necessarie allo scopo di ristabilire la verità dei fatti.
V’è da precisare in primis che gli scriventi avvocati non hanno alcun rapporto professionale che li lega ad alcun sindacato, tantomeno al DICCAP, con il quale hanno solo comunanza di idee e di scopo: ossia quello di tutelare la posizione dei lavoratori comunali.
Nella riunione tenutasi in data 22 giugno u.s. gli scriventi hanno partecipato ad un incontro, riguardante le ultime delibere di Giunta del Comune e alla determina dirigenziale del settore del personale che li riguardava.
Nel contesto della riunione i lavoratori chiedevano di essere assistiti professionalmente sui futuri contratti da firmare.
Non essendo noto il contenuto degli stessi si è ritenuto opportuno, nell’esclusivo e precipuo interesse dei lavoratori, depositare una richiesta in tal senso, indirizzata al Sindacato e al dirigente del personale allo scopo di essere preventivamente informati, quali legali, del tipo di contratto che si sarebbe fatto sottoscrivere ai lavoratori medesimi.
Ciò, per evitare che i contratti venissero sottoscritti senza una adeguata tutela giuridica.
Esigenza, questa, assolutamente rafforzata dalla circostanza della pendenza attuale di diversi giudizi, sia in primo grado che in appello.
Peraltro, da parte di diversi lavoratori, si richiedeva, ai legali presenti, la assoluta e piena disponibilità a rendersi reperibili nell’ipotesi in cui fossero stati convocati senza preavviso, per la sottoscrizione degli stipulandi contratti.
Solo a tale scopo è stato richiesto alla Amministrazione comunale di essere informati circa il contenuto del contratto essendo questo per natura l’incontro di due volontà.
A nulla rileva l’espressione “con riserva di impugnazione” che non significava una decisione di impugnare la determina, posto che ciò rappresenta una semplice cautela procedurale, di mero stile, che non consente in alcun modo una diversa interpretazione, apparendo l’atteggiamento del Comune del tutto sproporzionato ed eccessivo”.

Giuseppe Marrone

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