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PROMOZIONE PER LA CROCE ROSSA DI POMEZIA

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La Croce Rossa, a Pomezia, diventa Comitato Locale. La presentazione di questo nuovo organo è stata fatta in una “due giorni” – sabato 8 e domenica 9 ottovre – densa di attività che hanno mirato a far conoscere ai cittadini ed alle Istituzioni, attraverso spazi espositivi e di promozione, sia delle attività che l’associazione già effettua sul territorio che di quelle che, con la sinergia e la collaborazione attiva di partner forti e dei cittadini, potrebbero essere attuate in un prossimo futuro. “La costituzione di un Comitato Locale della Croce Rossa Italiana – spiegano dal direttivo – è l’espressione di una più capillare capacità dell’associazione stessa di intervenire in favore della cittadinanza tutta ed in particolare in favore dei vulnerabili, costruendo quel rapporto di “prossimità” che contraddistingue l’operato dei soci attivi della Croce Rossa”.

L’associazione ha la sua sede storica in via Boccaccio, a Pomezia, sotto l’asilo, in “coabitazione” con l’AVIS. Nel nostro territorio operano quattro dei sei comitati che formano la Croce Rossa: i Volontari del Soccorso, che comprendono gli “ambulanzieri”,  il gruppo femminile, i donatori di sangue ed il Gruppo giovani.

A parlare dell’associazione Angela Marrocchini, la responsabile del comitato del gruppo femminile, prima componente della Croce Rossa ad insediarsi a Pomezia, nel 1997.

Quali sono le attività che svolge il suo gruppo?

“Al momento ci occupiamo di 150 famiglie, che hanno bisogno praticamente di tutto. I disagi che registriamo sono di varia natura: da quelli infantili, che comprendono anche problemi scolastici, a quelli familiari di più largo spettro. I volontari assistono le famiglie bisognose sia materialmente – con aiuti alimentari – che psicologicamente ed a livello umano, fornendo consulenze e supporti di vario genere. Ma i nostri compiti sono anche altri: cerchiamo di favorire l’inserimento degli stranieri che arrivano e che, non conoscendo la lingua e non avendo appoggi di alcun tipo, si sentono emarginati; diamo assistenza ai malati ricoverati in ospedale, aiutandoli a lavarsi o a mangiare; aiutiamo i ragazzi in difficoltà”.

Ed i compiti delle altre componenti?

“I Volontari del soccorso si occupano del trasporto dei malati e degli infermi, ma anche di fare formazione, insegnando i rudimenti del pronto soccorso ai cittadini, spiegando loro cosa fare in caso di emergenza in attesa dell’arrivo di un medico: operazioni a volte indispensabili per salvare una vita umana. Organizzano inoltre corsi per chi vuole inserirsi nell’ambito del pronto soccorso. Ci sono poi i donatori di sangue, che oltre a donare regolarmente, effettuano campagne di sensibilizzazione sul problema, mettendo in evidenza le carenze che abbiamo di questa sostanza e l’importanza della  donazione.  Il nostro fiore all’occhiello è composto dal Gruppo giovani: ragazzi dai 14 ai 26 anni, che rappresentano il nostro futuro e nei confronti dei quali abbiamo tante aspettative”.

Siete tutti volontari, quindi non percepite alcun compenso per il vostro lavoro. Ma chi vi fornisce i contributi per poter aiutare il prossimo?

“Siamo noi che organizziamo eventi ed altre attività che, confidando nella buona volontà dei partecipanti, ci consentono di raccogliere fondi per poter continuare la nostra opera. Purtroppo, soprattutto in un periodo di crisi come questo, e con tante associazioni che chiedono contributi, riuscire in questo intento è difficile, perché la gente è stanca di sopperire alle mancanze delle Istituzioni”.

Fino a qualche mese fa potevate contare anche su una sede a Torvaianica, ma l’insediamento della Polizia di Stato vi ha praticamente “sfrattati”. Cosa è successo esattamente?

“Il 5 febbraio di quest’anno, con una bellissima inaugurazione a cui hanno partecipato le autorità civili e militari, ci erano stati consegnati due locali all’interno dell’ex ostello della gioventù, sul Lungomare delle Sirene. Ma, dopo appena 4 mesi, quegli stessi locali sono stati assegnati alla Polizia di Stato”.

Per la Croce Rossa, nonostante le promesse dell’Amministrazione comunale, che aveva garantito una nuova sistemazione a stretto giro sempre all’interno della stessa struttura, non c’è invece stato più posto a Torvaianica.

“E’ un vero peccato, perché sul litorale le situazioni di disagio sono davvero molte ed avere un punto di riferimento sul posto stava facilitando molto il lavoro con quelle famiglie. Averci a portata di mano invogliava i nuclei familiari a rivolgersi a noi in caso di bisogno, cosa che adesso è più complicata a causa delle distanza. Parliamo infatti di persone che
spesso non hanno un mezzo di trasporto, o che non possono muoversi facilmente. In quella sede, poi, eravamo completamente autonomi e potevamo fornire assistenza
di vario genere”.

Pensa che riuscirete a tornare a Torvaianica?

“Lo spero. So che alla fine di ottobre la Polizia termina il suo lavoro in quella sede, che forse ci sarà riassegnata”.

Ma, se così non fosse – cosa che tutti si augurano, visto che la speranza è quella di avere un presidio di Polizia tutto l’anno – si dovrà trovare un’altra soluzione: è infatti auspicabile avere entrambi i servizi, e non dover aspettare che uno si tolga per far spazio all’altro. L’ex ostello è grande: trovare qualche metro quadro per poter allestire nuovamente uno spazio per la Croce Rossa non dovrebbe essere impossibile. Solo, servono i volontari che lo facciano….

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