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Protesta sul tetto del Comune di Pomezia, i ragazzi si “armano” di bombolette incendiarie

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protesta3“Se non ci fate parlare con il sindaco facciamo saltare tutto”. Bombolette incendiarie alla mano, i due giovani che da questa mattina alle 5:00 si trovano nel ballatoio che unisce l’ufficio postale alla sede centrale del Comune di Pomezia hanno deciso di passare alle maniere forti. “Siamo disperati, qualcuno ci deve ascoltare”. A parlare è un giovane senza genitori che vive in uno scantinato senza acqua né corrente. “Chiedo solo la possibilità di una vita migliore”, dice quasi tra le lacrime. Ad arrivare per primi sono i carabinieri di Pomezia. Poco dopo anche il Primo Cittadino, Fabio Fucci. Ma il colloquio, durato pochi minuti, non ha l’esito sperato dai due ragazzi. “Il Sindaco ci ha detto di non poter far nulla per noi: possibile che non si trovi la possibilità neanche di andare a raccogliere i rifiuti, tagliare l’erba, fare qualsiasi cosa, anche temporaneamente?”. Ma le legge su questo è chiara: gli aiuti erogati dal Comune attraverso i Servizi Sociali vengono dati solo se si risponde a determinate caratteristiche, che i due giovani non hanno. “Ci chiedono due anni di iscrizione alle liste di disoccupazione, un lavoro precedente e altre cose: ma noi un lavoro non siamo mai riusciti a trovarlo. Come dobbiamo fare?”. Ora i ragazzi rischiano una denuncia per possesso di armi improprie e procurato allarme.

Arianna Azzurra Achille

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