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Roma, aggressione Sala Slot Casilina: presi i responsabili. Uno si nascondeva ad Aprilia

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Sono stati arrestati i due uomini responsabili dell’aggressione a un 46enne avvenuta lo scorso 23 settembre 2015 in una Sala Slot di Via Casilina a Roma. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Frascati, a conclusione di una complessa attività d’indagine e in esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare in carcere, hanno infatti arrestato, in rapida successione, due fratelli di etnia rom, uno di 16 e uno di 33 anni, ritenuti responsabili del tentato omicidio di un 46enne italiano. I due fratelli avevano aggredito l’uomo che in quel momento stava acquistando una birra e si era rifiutato di offrire anche a loro una consumazione.

Visto il fermo diniego manifestato, l’uomo era stato aggredito prima con calci e pugni, e poi, in particolare, già piegato a terra, il minore l’aveva colpito più volte con un chiavistello utilizzato per aprire le macchine slot, ferendolo al collo e al torace.

All’individuazione e piena identificazione dei due aggressori si è giunti dopo la visione delle immagini del sistema di videosorveglianza installato all’interno del locale e dopo aver raccolto le testimonianze di presone presenti. Dal giorno seguente all’aggressione, entrambi gli stranieri avevano abbandonato le rispettive abitazioni facendo perdere le proprie tracce. La ricostruzione dei fatti e l’acquisizione delle fonti di prova ha consentito a l’emissione delle misure restrittive a carico di entrambi i rom che nel frattempo si erano resi irreperibili.

Aggressione sala slot Casilina: uno dei responsabili si nascondeva ad Aprilia nelle campagne

I Carabinieri sono riusciti prima a catturare il minore all’uscita di un bar situato sulla Casilina e dopo qualche giorno il fratello maggiorenne il quale, sentitosi braccato, si era nascosto con la propria famiglia rifugiandosi in un’abitazione situata nella campagne del comune di Aprilia (LT).

Il minore è stato portato presso l’Istituto Penitenziario Minorile di Casal Del Marmo mentre il maggiorenne è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Regina Coeli.

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