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Roma, il Caffè Greco ancora sotto sfratto: si chiede l’intervento delle istituzioni

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antico caffè greco roma

Roma. Lo storico locale, a due passi da Piazza di Spagna, uno dei luoghi simbolo della città Eterna, l’Antico Caffè Greco, torna nuovamente sotto sfratto. Per l’ennesima volta, ecco che i suoi gestori si scontrano con la proprietà dello stabile. Pare che il margine per un compromesso non sia neppure ipotizzabile: l’Ospedale Israelitico, questa volta, sembra essere deciso a sfrattare lo storico bar di Via dei Condotti, nonostante la disponibilità da parte dei gestori di pagare fino a 35.000 euro di affitto, ovvero il doppio di quanto versato fino ad ogni mensilmente. 

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Ancora sotto sfratto il Caffè Greco a Roma

Ora, i gestori del locale rivolgono tutte le loro speranze alle istituzioni. Speranze che il vincolo culturale venga rispettato. Magari con un qualche parola da parte del Sindaco Gualtieri, in difesa di un grande pezzo di storia e di cultura del centro storico. Mura di un bar antichissimo, con oltre due secoli di storia, all’interno del quale si sono incontrati tantissimi artisti rinomati non solo del contesto romano, o italiano, ma anche internazionale: si pensi ad esempio a Renato Guttuso, Giorgio De Chirico, Ennio Flaiano, ma anche Hans Christian Andersen e Orson Welles. E, poi, i pezzi unici, rari, della sua collezione interna. Ma queste, ad ogni modo, non sono le uniche ragioni per chi nel nel 1953, l’allora ministro della Pubblica Istruzione, Antonio Segni, si era pronunciato a favore dell’apposizione del vincolo di “interesse particolarmente importante”, come ricordato anche dalla targa che si trova fuori al Caffè stesso. 

Il problema tra proprietà e gestori

Ma qual è la problematica? Riguarda principalmente la proprietà delle sue mura. Per oltre un secolo erano state nelle mani della famiglia Gubinelli, ma poi, alla fine dell’Ottocento, queste erano transitate nella mani dell’Ospedale Israelitico cje pra cerca di liberarsi dal vincolo e dall’attività. Un vincolo, ad ogni modo, tutelato anche dal Mibact che aveva definito proprietà e gestione come “due parti interessate che dovranno di conseguenza e necessariamente giungere a un accordo” – un accordo senza il quale non potrà avvenire lo sfratto. 

(In copertina foto di Stato Magna Grecia – Due Sicilie, Facebook)

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