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Roma, ristorante abusivo e con lavoratori senza permesso di soggiorno: denunciata la titolare

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Chiuso un locale abusivo in via san Zefferino Papa a Roma. Condizioni igieniche pessime e lavoratori irregolari.

Cibo conservato in maniera scorretta, sporcizia, oggetti accumulati l’uno sull’altro nel locale adibito a cucina. E, addirittura, due materassi arrabattati alla meglio per il riposo di lavoratori irregolari. Questo hanno scoperto la notte scorsa gli agenti della Polizia di Stato del XIII Distretto Aurelio, in collaborazione con gli uomini del XIII Gruppo Polizia Roma Capitale. L’attività abusiva lavorava e consegnava cibi da asporto su ordinazione telefonica. Alla fine la responsabile, e proprietaria dell’immobile, è stata denunciata a piede libero. I lavoratori sono stati invitati presso l’Ufficio Immigrazione al fine di regolarizzare la loro posizione. È successo a Roma, in via San Zefferino Papa. 

Chiuso un locale abusivo in via san Zefferino Papa a Roma. Condizioni igieniche pessime e lavoratori irregolari.
I giacigli dei lavoratori

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Condizioni igieniche allarmanti. Interviene anche l’Asl

Gli agenti, allertati da una segnalazione rispetto a un’attività di ristorazione serale e notturna, sono giunti in via San Zefferino Papa. Qui hanno accertato la presenza di un’attività abusiva di cibi da asporto su richiesta telefonica. Ma all’interno dei locali hanno trovato condizioni orrende su più fronti. Nel vano adibito a cucina e preparazione dei cibi sono state riscontrate pessime condizioni igienico-sanitarie e la presenza di alimenti non correttamente conservati. Per questo è stato richiesto l’intervento anche della Azienda sanitaria locale. Inoltre erano presenti due monopattini, probabilmente in uso ai fattorini per le consegne a domicilio. Poi due materassi e un letto rialzato, un segno che i lavoratori lì dentro ci vivevano anche. Presenti quattro persone. La proprietaria dell’immobile, una 55enne di origini peruviane e altre tre persone prive di permesso di soggiorno. Sono stati quindi invitati a presentarsi presso l’Ufficio Immigrazione al fine di regolarizzare la loro presenza sul territorio nazionale. La donna peruviana, invece, è stata denunciata a piede libero per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e violazione delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione.

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