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Saccheggiavano boutique più esclusive di Roma e Milano con “borse schermate”: colpi da oltre 50.000 euro

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Saccheggiavano boutique più esclusive di Roma e Milano con “borse schermate”: colpi da oltre 50.000 euro

Roma. Una organizzazione complessa, un sistema efficace che ha sottratto alle principali boutique italiane oltre 50.000 euro di oggetti di valore. Da anni operava sul territorio italiano, depredando borse ed oggetti di valore dalle boutique più esclusive di Roma, Milano ed altre capitali della moda, per poi rivederle anche anche all’estero. L’organizzazione faceva capo ad una donna mongola e suo marito, che si serviva di “manodopera” della stessa nazionalità.

La complessa organizzazione criminale

Gli ”operai” venivano reclutati di volta in volta, anche per brevi periodi, per non dare nell’occhio e non lasciare tracce. Gli uomini venivano fatti arrivare in Italia appositamente per commettere i furti. Infine, la merce rubata veniva in parte collocata nel nostro Paese sul mercato parallelo di Milano, tramite piccoli ricettatori oppure spedita all’estero. Una volta fuori dal territorio italiano, un’altra complice si adoperava per la vendita al dettaglio. Gli introiti provenienti dalle vendite erano sufficienti per il mantenimento di tutti i consociati e delle loro famiglie.

Le operazioni dei Carabinieri di Roma

Alle prime ore del mattino di oggi, i Carabinieri della Compagnia di Roma Centro hanno messo in atto le misure cautelari nei confronti di 5 persone, tre uomini e due donne (3 in carcere e 2 agli arresti domiciliari), tutti di nazionalità mongola implicati nell’organizzazione criminale. Ora sono gravemente indiziati dei reati di associazione per delinquere, finalizzata alla commissione di furti aggravati e ricettazione.

Il primo indizio nel 2019

Le indagini andavano avanti da tempo ormai. Avviante in quel novembre del 2019, quando due cittadini mongoli erano stati sorpresi a trafugare due borse di elevato valore commerciale, da una nota boutique del centro storico, utilizzando una cosiddetta “borsa schermata” per eludere i sistemi anti taccheggio. Le successiva indagini hanno poi ricostruito con minuzia il quadro completo delle operazioni, riuscendo a risalire ai vertici dell’organizzazione stessa.

Oltre 50.000 per ogni colpo

Gli elementi degli investigatori hanno permesso di acquisire elementi preganti indiziari, disvelando  altri furti eseguiti con il medesimo modus operandi non solo a Roma, ma anche a Firenze e Milano, ad opera di soggetti, tutti di etnia asiatica. Già durate dal mese di novembre 2019 al giugno 2020, le operazioni avevano consentito di arrestare 2 persone in flagranza di reato per furto aggravato in concorso. La merce in questione aveva un valore di circa 50.000,00 euro. Da li, poi, con il concorso di altri elementi e approfondite indagini, si è andati avanti per smascherare l’intero complesso criminale. 

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