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Sacchi neri per i rifiuti ad Ardea: quello che i cittadini dovrebbero davvero sapere

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Il divieto di usare i sacchi neri in polietilene per la raccolta della spazzatura sta destando scalpore.
Ardea non è certo la prima città in Italia dove vige questo divieto, anzi, si potrebbe tranquillamente affermare che tutti i Comuni che hanno adottato il metodo di raccolta porta a porta stanno adottando da tempo l’obbligo di utilizzare sacchi trasparenti e biodegradabili per la raccolta della frazione organica.
Ciò che il Sindaco di Ardea non ha tenuto in conto è costituito dalle ingenti scorte di cui i magazzini dei rivenditori di zona sono dotati e questo comporta un danno assai grave per i commercianti; sarebbe stato opportuno prevedere un lasso di tempo utile a smaltire le scorte prima di far scattare il divieto. È poi paradossale che il Comune stesso smaltisca le proprie di scorte continuando ad usare i sacchi neri per i cestini stradali.
Quello di cui non si parla e costituisce l’aspetto più grave di questa vicenda non è tanto ciò che il Comune rende noto con una più che pubblicizzata ordinanza, quanto quello che costituisce un grande vantaggio per i cittadini e viene sottaciuto.
Il regolamento della IUC del comune di Ardea prevede uno sconto sulla tariffa della TARI pari al 30% per le famiglie che utilizzino per lo smaltimento del rifiuto organico una compostiera domestica. La compostiera può essere collocata in giardino, costa qualche decina di Euro e fa potenzialmente risparmiare centinaia di euro all’anno a chi la utilizza fornendo inoltre compost di alta qualità che può essere proficuamente utilizzato sullo stesso giardino per concimare prato, fiori ed orto. Il compost è completamente inodore ed ha caratteristiche migliori dei fertilizzanti a base di letame che notoriamente non sono gradevoli all’olfatto.
Perché il Comune non pubblicizza degnamente questo vantaggio per i cittadini? Sono certamente illazioni quelle che potremmo fare, ma una riflessione è dovuta. Quando Ardea è passata alla raccolta differenziata porta a porta, l’allora dirigente del Comune Scarpolini stipulò con la ditta l’Igiene Urbana s.r.l. un contratto aggiuntivo che riconosce a quest’ultima un extra contrattuale di 93,00 €/tonn per lo smaltimento di ogni rifiuto differenziato. Una “tombola” per la ditta che per il solo rifiuto organico realizza un ulteriore introito di ben 650.000 €/anno Senza considerare poi che il Comune per lo smaltimento dello stesso – considerando il costo pagato all’impianto di conferimento – paga ogni anno 1.600.000 € per la sola frazione organica.
Che la ditta l’Igiene Urbana abbia interesse a che non si faccia compostaggio domestico è quindi chiaro, ma non si capisce quale sia l’interesse del Comune a far sì che i cittadini aggravino la spesa per la TARI inutilmente. Ma su tutto questo si tace.
Mario Savarese

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