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SALUMIFICIO CECCONI, LAVORATORI DI NUOVO IN SCIOPERO

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Sono di nuovo in sciopero i lavoratori del salumificio Cecconi di Ardea, che ha questa mattina hanno riportato la protesta davanti ai cancelli dell’azienda.
“Ad un anno esatto della cessione dell’azienda Eredi Cecconi con la costituzione della nuova Società Cecconi facente capo alla famiglia Ferrara Scarfoglio, la situazione è divenuta non più sostenibile – hanno dichiarato i sindacati – Le maestranze durante questo anno  di esercizio hanno dato tutte le loro disponibilità sacrificando anche parte del proprio stipendio, riducendolo del 20%, con l’applicazione del Contratto di Solidarietà., ma ciò non è servito ed  il piano Industriale è stato puntualmente disatteso”. I problemi maggiori sono proprio di natura economica. “Ci sono ritardi negli stipendi – hanno precisato le OO.SS. – ad alcuni dipendenti in aspettativa per Legge 104 non viene erogata l’anticipazione prevista dal contratto e dalla legge vigente, la quattordicesima mensilità non è stata ancora pagata ai dipendenti, nonostante  le promesse aziendali. Di fronte a questa situazione le Organizzazioni Sindacali di Flai e Uila, congiuntamente alle proprie rappresentanze interne, hanno più volte chiesto incontri specifici, ma dall’ultimo incontro di maggio tenutosi in Federlazio, l’azienda ha sempre ignorato le richieste non rendendosi più disponibile. Per questo i lavoratori hanno deciso di continuare lo stato di agitazione, proclamando uno sciopero ad oltranza con assemblea e presidio permanente, fin tanto che, fanno sapere Flai e Uila, l’amministartore|Presidente non siederà al tavolo con le Parti illustrando con chiarezza la disponibilità di un piano industriale vero per il rilancio dello storico marchio Cecconi, a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori dello stabilimento di Ardea”. Un forte impegno da parte dell’azienda ma anche delle Istituzioni viene sollecitato dal Segretario generale della Cgil di Roma Sud-Pomezia-Castelli, Giuseppe Cappucci: “Ci si chiede quale futuro si prospetta per il salumificio Cecconi, storica ditta del litorale laziale, e per i suoi dipendenti, non più disposti a sacrifici ed incertezze per le quali l’azienda non ha risposte concrete. Di fronte agli effetti sul nostro territorio di una crisi penetrante e duratura è necessaria l’azione concreta e sinergica di tutte le parti, affinché non siano sempre i lavoratori a dover pagare il prezzo più alto”.

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