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SCARICHI ABUSIVI: ESPOSTI E RISPOSTE

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Tu denunci me, ed io denuncio tutti. Così deve aver pensato ieri Antonio Falconio,
il titolare dell’albergo B Palace, sul lungomare degli Ardeatini, dopo che si è visto chiudere parte della sua attività commerciale a seguito di un controllo scaturito da un esposto nel quale veniva accusato di scaricare illegalmente nei fossi, senza aver mai eseguito l’allaccio in pubblica fognatura.

Ma a questo provvedimento Falconio ha subito reagito, scrivendo a sua volta un altro esposto, inviato alla Procura di Velletri, alle forze dell’ordine, alle Asl RmH e all’Arpa Lazio, oltre che al Comune di Ardea, nel quale dichiara che a non essere in regola, semmai, sono i suoi concorrenti, una ventina circa, tutti ubicati sul lungomare degli Ardeatini: tutti esercizi commerciali, in particolar modo bar e ristoranti, che, secondo il firmatario dell’esposto, non avrebbero mai eseguito l’allaccio in pubblica fognatura, scaricando quindi abusivamente direttamente in mare. Sempre nell’esposto Falconio difende la sua, di posizione, sostenendo che lui, “in qualità di operatore commerciale si è peritato di provvedere agli allacci in pubblica fognatura del proprio esercizio commerciale indispensabile al fine di un regolare svolgimento dell’attività lavorativa”, al contrario dei suoi antagonisti, che non lo avrebbero invece fatto. Falconio fa nomi e cognomi, per evitare possibilità di errore, ed elenca tutti quegli esercizi commerciali che “potrebbero non essere allacciati alla pubblica fognatura, e quindi non essere in regola per lo svolgimento della propria attività”.

Quindi, perché hanno controllato lui e gli altri no?, si chiede il commerciante. La
legge a questo proposito parla chiaro: se un’attività commerciale non è in regola con l’allaccio in fogna deve essere chiusa, per evitare il rischio di inquinamento ambientale. Il tema dell’inquinamento dovuto agli scarichi illegali era stato fra l’altro fu oggetto di interrogazione del consigliere comunale Bruno Cimadon nel consiglio dello scorso 25 Maggio, ma in concreto non era poi stato fatto nulla. L’Amministrazione comunale è quindi corsa ai ripari questa mattina alle 8:00, con una riunione straordinaria convocata dall’Assessore Maria Pia Pagano, che in questi giorni sostituisce il sindaco in ferie. Riunione alla quale sono stati invitati i dirigenti dei settori urbanistica, ambiente e commercio ed a cui era presente il comandante della Polizia Municipale Francesco Passaretti. L’incontro per il vice sindaco – che ricopre il ruolo di responsabile dell’igiene e salute pubblica – ha avuto valore di notifica proprio dell’esposto presentato da Falconio: la Pagano, carte alla mano, ha messo i dirigenti di fronte alle loro responsabilità, esortandoli ad attuare immediatamente  i controlli di loro competenza.  Verifiche che anche la Polizia Municipale ha deciso di far partire da oggi stesso. “I controlli – ha dichiarato Passaretti – non saranno soltanto igienico sanitari, ma a tutto campo”.

E se le irregolarità  igienico-sanitarie dovessero essere confermate, si potrebbe, o meglio dovrebbe, arrivare all’immediata chiusura delle attività coinvolte, per evitare un probabile proseguo dell’inquinamento dell’arenile. Ad interessarsi alla vicenda anche i carabinieri: Falconio ha infatti richiesto l’intervento del N.O.E., riportando nell’esposto che, sempre secondo lui, ci sono stati “gravi comportamenti omissivi perpetrati fino ad oggi per mancato controllo da parte degli uffici competenti”: un’accusa pesantissima, sulla quale il Luogotenente Antonio Landi vuole fare chiarezza.

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