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“SCRIVI AL COMUNE”, NON AL GIORNALE: IL SINDACO DI POMEZIA CONTRO IL CORRIERE DELLA CITTA’?

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comune di pomezia

Il servizio “Scrivi al Comune” compie un anno. E, per festeggiare, il Sindaco di Pomezia se la prende con la stampa, in particolar modo con Il Corriere della Città. “Il servizio, inaugurato a settembre 2011 per avvicinare ancora di più cittadini e Amministrazione comunale, riceve quotidianamente segnalazioni e suggerimenti che vengono puntualmente inviati agli Uffici competenti per un eventuale intervento”, si legge nella nota inviata questa mattina dall’ufficio stampa, seguito poi dalle parole del Primo Cittadino.

“Con questo strumento abbiamo cercato di facilitare la comunicazione tra Cittadini e Amministrazione – ha dichiarato il Sindaco di Pomezia Enrico De Fusco – coltivando un rapporto di fiducia e rispetto reciproci. Credo profondamente che i cittadini, i quali vivono quotidianamente il nostro territorio, siano una fonte importante per l’Amministrazione al fine di intervenire dove necessario e di migliorare quanto già fatto. Ma credo anche che si possa fare di meglio, che possano giungere ancora più segnalazioni, ancora più suggerimenti attraverso il nostro servizio”. E qui arriva la stoccata rivolta in generale alla stampa, ma soprattutto al nostro giornale, che sin dalla sua nascita, oltre tre anni fa, offre ai cittadini l’opportunità di segnalare problemi e disservizi. “Troppo spesso – ha infatti affermato De Fusco – mi ritrovo a leggere lettere o a guardare fotografie in cui si raccontano e si immortalano vie, strade, buche, cassonetti; lettere e fotografie che non arrivano però ai nostri Uffici, bensì ai giornali locali che, sempre più spesso si fanno intermediari tra il cittadino e l’Amministrazione, utilizzando il potere d’eco mediatica che li caratterizza. Eppure, pur riconoscendo lo spirito di servizio di questo tipo di giornalismo, è mio dovere ricordare ai cittadini che esiste e funziona un filo diretto con noi, un servizio nato appositamente per semplificare e accelerare l’accoglimento di suggerimenti e segnalazioni ed intervenire dove e quando possibile. Lo testimonia la realizzazione della grande aiuola in piazza Indipendenza, frutto di proposte di più cittadini, anche coloro i quali collaborano attivamente con la stampa locale, così come l’intervento di pulizia del verde intorno alle scuole, a cui, anche a manutenzione completata, sono seguiti articoli di denuncia fuori tempo. E’ mio dovere sottolineare che la pressione mediatica su questo tipo di interventi è pressoché nulla: per me, per l’Amministrazione, per gli Uffici comunali, la segnalazione di un cittadino vale più di un articolo di giornale che mira a fare scandalo. E’ proprio per questo che invito cittadine e cittadini a vedere nell’Amministrazione comunale, prima che in qualsiasi altro soggetto, un punto di riferimento”. Le segnalazioni vengono riportate da diversi giornali, come Il Messeggero o Il Pontino, ma il riferimento al Corriere è chiarissimo, visto che il cittadino che collabora attivamente è un nostro collaboratore, Valentino Valentini. Le parole del Primo Cittadino, che mai ci saremmo aspettati, dicono, in pratica, “non scrivete più al giornale, che “mira a fare scandalo”, ma direttamente all’Amministrazione”: Egregio Sindaco, in qualità di Direttore di questa testata, mi sento chiamata in causa e, come Lei, mi sento in “dovere” di rispondere. Lo scandalo non lo cerchiamo, né lo facciamo, noi giornalisti de Il Corriere della Città, se è a noi che si riferisce. Lo scandalo sono eventualmente le tante situazioni che ci vengono segnalate, soprattutto quelle per le quali i cittadini ci dicono di aver contattato i vari uffici comunali con e-mail, telefonate e visite, senza aver ancora ricevuto risposta. Lo scandalo è il comportamento di alcuni politici che si nascondono dietro scuse assurde per giustificare le loro mancanze. Lo scandalo sono gli sprechi finora emersi e quelli che forse potrebbero emergere in futuro. Lo scandalo è quando c’è poca trasparenza nei confronti dei cittadini, che avrebbero diritto ad una maggiore informazione, soprattutto negli argomenti importanti, come l’urbanistica ed il bilancio. Quando tutti questi scandali non ci saranno più, allora si potrà puntare il dito contro i giornali, in particolar modo contro quelli che che fanno il proprio lavoro nella maniera più onesta ed obiettiva possibile. Sicuramente con questo sfogo avrò aumentato i “nemici” ed i detrattori della rivista che dirigo, ma la replica era d’obbligo, visto che reputo il mio lavoro un servizio al cittadino e non uno scandalo.

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