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Sequestrati tutti i chioschi, niente fiori al cimitero di Ardea

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Chiusi i chioschi dei fiorai nel piazzale del cimitero di via Nazzareno Strampelli. A notificare l’ordinanza di chiusura amministrativa che vieta la vendita dei fiori la squadra commercio del maggiore De Paolis, coordinata sul posto dal comandante Giuseppe Sciaudone, che nella mattinata di oggi hanno posto -malgrado le civile proteste dei proprietari – sotto sequestro i tre  chioschi nel piazzale antistante il cimitero.  Ironia della sorte, questo luogo che dovrebbe essere di  tranquillità eterna, da quando è stato costruito non trova pace. Iniziato con tante polemiche ed inchieste, per una storia di tangenti tutte da provare, per vicende legate al cimitero sono stati rinviati a giudizio diversi politici della passata e presente amministrazione. Si sono poi avute tombe allagate e scandali vari. Ed oggi la chiusura delle rivendite dei fiori. I chioschi, come hanno spiegato con rabbia al comandante Sciaudone i proprietari, sono stati trasferiti sulle piazzuole costruite dal Comune previo pagamento della tassa di occupazione del suolo pubblico, e sono forniti di permesso a costruire. Purtroppo le procedura amministrativa non è stata mai ultimata, nonostante – come racconta dice una delle proprietarie dei tre chioschi – “durante la campagna elettorale alcuni politici  sono venuti insistentemente a metterci fretta affinché ci trasferissimo, per continuare la vendita nelle nuove piazzuole dove ora siamo, piazzuole da loro costruite. Questa fretta, hanno dichiarato all’epoca i due politici, era giustificata dal fatto che iniziava la campagna elettorale e dovevano fare l’inaugurazione del piazzale, cosa che è stata fatta. E adesso ci fanno chiudere. Io ho cinque figli: cosa porto da mangiare a loro? Proprio oggi ho pagato lo scarico dei fiori con la speranza di lavorare, invece ho solo gettato i soldi per dei fiori che ora, con il sequestro, andranno rovinati. Sono tanti i commercianti aperti che non potrebbero, vu cumprà che vendono, e fruttivendoli che lasciano la merce giorno e notte fuori dal negozio al sole e vento. Perché non controllano anche loro? Mi sento come se fossi stata violentata una chiusura delle quale porterò i segni, mio figlio di tredici anni alla notizia si è sentito male”. Sul posto, per cercare di trovare una eventuale risoluzione al problema, è intervenuto in qualità il sindaco Maurizio Cremonini che ha ricevuto le spiegazioni  in modo professionale del comandante Sciaudone, il quale non ha potuto far altro che affiggere i sigilli.

Luigi Centore

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