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‘Sesso contro amore’, a Ostia si ride con Marco Cavallaro

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Divertente, irriverente, sotto certi aspetti anche inaspettato: questo è “Sesso contro amore”, lo spettacolo che da ieri sera e fino al 6 novembre è in scena alla Sala Massimo Troisi (teatro Pegaso) di Ostia. Due ore in cui si ride con leggerezza, ma anche con un ‘retrogusto’ di riflessione.
Di e con Marco Cavallaro, l’agente Tortorella de Il Commissario Montalbano, lo spettacolo si incentra sull’eterno – e sempre attuale – dilemma, ironizzando sulle differenze di visione tra uomo e donna, ma non solo. Nei 120 minuti in cui Cavallaro tiene la scena si gira per l’Italia attraverso foto e video che svelano aspetti assurdi della nostra società, sempre così legata – volente o nolente – al sesso e alle sue declinazioni.
L’ironia sui rapporti di coppia, esasperati con sapienza, viene inframezzata dai racconti di viaggio dell’attore, che approfitta delle sue tournée per fotografare le assurdità nazionali. Come i tariffari di alcune parrocchie, che – oltre a chiedere prezzi fissi (e a volte esosi) per le varie cerimonie – cercano di fare cassa “multando” i fedeli colti in flagranza di peccato. E via quindi con la sanzione per chi si bacia dietro la colonna o per chi fa squillare il cellulare durante la messa.
Cavallaro in alcuni momenti ricorda – spero che non me ne voglia per questo, è un complimento nel quale la politica non c’entra nulla – Beppe Grillo all’inizio della sua carriera di comico, quando ancora il suo unico scopo pubblico era quello di far ridere: coinvolge il pubblico, lo rende partecipe dello spettacolo, che diventa sin dalle prime battute non un monologo ma un dialogo interattivo con gli spettatori.
Ma tornando alla traccia principale della commedia, Marco Cavallaro riesce a far ridere di gusto pur trattando di un argomento visto e rivisto: anche se qualche battuta può sembrare già sentita, sono tanti i momenti comici che rendono queste due ore davvero piacevolissime e godibili. E proprio su quest’ultimo termine che, alla fine, si accentra tutto: il godimento. Sicuramente dell’atto sessuale – del resto si parla, in maniera mai volgare, di questo – delle due ore di spettacolo, della vita, ma soprattutto dell’attimo che si sta vivendo, che va sempre vissuto traendone il massimo piacere possibile.
Per finire, una nota sul teatro: piccolo, intimo, inaspettato, con una programmazione degna di palcoscenici ben più conosciuti e ambiziosi. Un posto da tenere a mente per una serata spensierata che nel contempo arricchisce la nostra voglia di cultura alternativa, mai noiosa o pesante, ma che lascia la voglia di ripeterne l’esperienza.

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