Home » News » Cronaca » Sgominata la pesca di frodo nel Golfo di Gaeta, reti illegali recuperate dai Carabinieri

Sgominata la pesca di frodo nel Golfo di Gaeta, reti illegali recuperate dai Carabinieri

Pubblicato il
Carabinieri a Ponza

Controlli in mare aperto nel Golfo di Gaeta: Carabinieri sequestrano reti illegali per effettuare la pesca a strascico.

Motovedetta dei Carabinieri
L’intervento dei Carabinieri al Golfo di Gaeta – Ilcorrieredellacitta.com

Sgominato un fenomeno legato alla pesca di frodo nel Golfo di Gaeta, in un’attività che è stata scoperta dai Carabinieri. I militari dell’arma, nelle scorse ore, hanno sequestrato numerose reti illegali. Una situazione molto grave, che poteva recare gravissimi danni all’ecosistema marino locale e poi alle imbarcazioni che viaggiavano nella zona del golfo laziale. Sulla vicenda, le forze dell’ordine stanno indagando. 

Reti illegali recuperate nel Golfo di Gaeta

L’operazione di controllo dei Carabinieri erano scattate per il monitoraggio dello specchio marittimo e il contrasto all’inquinamento. Durante i controlli, i militari hanno rinvenuto una situazione altamente dannosa per l’ambiente: nel pattugliamento sono state rilevate e sequestrate numerose reti artigianali, utilizzate per catturare il pesce con dei vecchi contenitori di plastica per intrappolare le prede. 

Le reti sequestrate al Golfo di Gaeta

Tali reti sono utilizzate da alcuni pescatori locali per la pesca d’altura: un’usanza che però minaccia gravemente la fauna marina della zona, contribuendo a una cospicua riduzione delle popolazioni ittiche nell’area pontina. Tale tecnica di pesca, oltretutto, nasconde anche rischi per le imbarcazioni che viaggiano lungo questo tratto marittimo: le eliche delle barche possono impigliarsi nelle reti attaccate alle boe, mettendo di fatto a repentaglio la sicurezza dell’equipaggio e lo stesso mezzo marittimo. 

L’intervento dei Carabinieri in mare aperto

L’intervento dei Carabinieri ha permesso di contrastare l’inquinamento marino e proteggere l’ecosistema di quel quadrante marittimo. Le reti sequestrate nelle scorse ore, come evidente, non rispettavano i requisiti specifici per l’attività: tra questi mancava la presenza della sigla identificativa dell’imbarcazione da pesca che ha calato la rete in mare. In più, anche l’assenza di segnali galleggianti, come possono essere delle boe di colore giallo e dotate di lampeggianti per le ore notturne, così da essere ben visibili anche alle imbarcazioni che di notte viaggiano sulle tratte marittime di questa zona laziale. 

Impostazioni privacy