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SIGMA TAU E LAVORATORI: ROTTURA COMPLETA

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E’ guerra. Dopo l’esito più che negativo del tavolo di concertazione fissato per oggi presso il Ministero del Lavoro, al Dipartimento per lo Sviluppo Economico, i dipendenti della Sigma-Tau, delusi ed amareggiati, hanno deciso per il blocco totale dell’azienda farmaceutica a partire da domattina alle 5:30, per impedire ai primi fornitori, il cui arrivo ai cancelli avviene solitamente intorno alle 6:00, di accedere allo stabilimento. La cronaca della giornata vede un incontro sul quale erano state riposte le speranze di lavoratori e sindacati dall’esito sconcertante, con l’azienda ferma nelle posizioni iniziali, contrariamente a quanto si sarebbe potuto supporre dopo l’accordo preso lo scorso 15 dicembre. I rappresentati del Consiglio di Amministrazione, attraverso il dott. Carrara, ha infatti annunciato di voler procedere con il “piano di risanamento e rilancio dell’azienda già presentato lo scorso novembre”: in parole spicce, per 569 dipendenti partirà già nei prossimi giorni la cassa integrazione straordinaria a zero ore, con l’eventualità di passare, al termine della CIGS, direttamente alla mobilità. “Si è trattato del peggior esito che potessimo prevedere – ha commentato amareggiata Pina Magni, responsabile della RSU/CGIL – non c’è assolutamente stata trattativa”. All’incontro erano presenti, oltre alle due parti contrapposte, il sindaco di Pomezia Enrico De Fusco e l’Assessore al Lavoro della Regione Lazio Mariella Zezza. Ma i rappresentanti istituzionali di Ministero e Regione non hanno fatto altro che prendere atto di quanto dichiarato dalla società farmaceutica. “E’ una vergogna – ha proseguito la Magni – non ci siamo sentiti tutelati. A prendere veramente le nostre difese solo il Sindaco, che ha messo in risalto anche il problema relativo alla sicurezza”. Lo sconforto nasce anche dal fatto che non sono stati dati margini di trattativa e non è pervenuto, da parte delle Istituzioni preposte, alcuna azione concreta per contrastare la decisione comunicata dalla Sigma-Tau. “Avrebbero dovuto fare qualcosa subito, impedire che si partisse subito con la cassa integrazione, bloccare questo scempio e non limitarsi ai “vedremo quanto si potrà fare” di prassi, che non portano a nulla”, hanno dichiarato sconsolati i dipendenti dopo l’incontro. Quello che fa preoccupare è il clima che si respira in azienda: teso, ostile. “I lavoratori si sono sentiti traditi da questa nuova gestione – ha spiegato la Magni – Non si può parlare di piano di rilancio se non c’è condivisione con i dipendenti. Avremmo voluto ragionare su un reale modello organizzativo: tutti insieme abbiamo proposto, così come avvenuto con successo in altre grandi aziende, i contratti di solidarietà, attraverso i quali ognuno avrebbe rinunciato ad alcuni giorni di lavoro per consentire a tutti di mantenere il proprio posto. Non ci hanno voluto ascoltare. Questo evidenzia il vero intento dell’azienda, che non è certo il rilancio, quanto la vendita”. “Hanno voluto metterci in ginocchio e massacrarci”, è il motivo ricorrente tra i dipendenti, che però non ci stanno. Da domattina inizierà il sit in ad oltranza, con il blocco totale del lavoro. Oggi pomeriggio, alle 14:30, avrebbe dovuto avere inizio nella sede di via Pontina un’assemblea per comunicare al personale quanto stava accadendo a Roma, ma la riunione, vista l’atmosfera che si respirava in fase di trattativa, non è neppure iniziata. Eppure davanti ai cancelli stazionava già dal primo pomeriggio una volante della Polizia. “Ci stanno trattando come delinquenti – dichiarano alcuni dipendenti – non si era mai visto un servizio di ordine pubblico “preventivo” come quello che abbiamo praticamente dovuto subire. Questo ci fa pensare che l’azienda abbia richiesto in anticipo alle forze dell’ordine di essere pronte qualora si fossero creati disordini nel momento in cui avrebbero scoperto le carte in maniera definitiva”. Adesso tra dipendenti e società è rottura totale, anche perché gli accordi sindacali sono stati annullati con decorrenza 1° gennaio. “Sono molto rammaricato – ha dichiarato il Primo Cittadino Enrico De Fusco – per l’esito dell’incontro, che non è certo andato come speravo. L’impegno delle Istituzioni e delle organizzazioni sindacali a trovare un accordo si è rivelato vano. Ora c’è preoccupazione per l’attuale situazione ma anche per il futuro di quelle che potranno essere le scelte della dirigenza aziendale”. “Il nostro impegno per trovare una soluzione positiva per la vertenza Sigma Tau di Pomezia prosegue – ha invece affermato l’assessore al Lavoro e Formazione della Regione Lazio Mariella Zezza – Nonostante il tavolo di oggi non abbia consentito di avvicinare le distanze che separano le parti le dimensioni e le ricadute di questa crisi aziendale impongono a tutti i soggetti coinvolti un alto senso di responsabilitá e, quindi, ulteriori sforzi per individuare ogni possibile soluzione. Registro in tal senso positivamente la disponibilitá del sindaco De Fusco rispetto al mio invito di vederci nei prossimi giorni per delineare possibile iniziative”.

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