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SIGMA TAU, I LAVORATORI CHIEDONO AIUTO

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Caso Sigma Tau, torna a farsi sentire la voce dei lavoratori messi in cassa integrazione. Dopo la manifestazione in piazza dell’11 Aprile, i dipendenti colpiti dagli ammortizzatori sociali cercano di riportare l’attenzione dei media sul dramma che stanno vivendo. “Nel corso della manifestazione di piazza Indipendenza – ha spiegato Claudio Romano in qualità di portavoce del “Comitato per la tutela dei diritti dei lavoratori della Sigma-Tau” – a cui hanno partecipato circa 200 lavoratori e numerosi politici del centrosinistra a livello locale, provinciale e regionale, si è parlato di diversi argomenti, tra cui quella crisi economica che sembrerebbe inscenata dall’azienda essenzialmente per potersi “liberare” di un numero massimo di 569 dipendenti di Sigma-Tau (su circa 1500), oltre a circa un centinaio di altri lavoratori delle aziende consociate Tecnogen di Caserta e Prassis di Milano, quest’ultime già poste in liquidazione”.

“Si è parlato poi – ha proseguito Romano – delle sospette manovre dell’azienda riguardo allo spostamento di capitali e di “transfer pricing”, fatti questi già evidenziati da un dossier della Guarda di Finanza nel 2010 e portate alla ribalta dalla trasmissione “Presa diretta” di Riccardo Iacona nel febbraio di quest’anno, ove si evidenziava la articolata manovra dell’azienda per spostare fatturato e ricchezza nelle consociate estere, per poi dichiarare una crisi economica, che in realtà sembra solo contabile, della casa madre di Pomezia. Invece, i bilanci del gruppo sarebbero addirittura positivi (Sigma-Tau Finanziaria è la holding a cui fa capo la Sigma-Tau IFR, e che comprende anche Biosint di Sermoneta – LT, Biofutura Pharma di Milano e Avantgarde di Pomezia) ed in controtendenza al mercato farmaceutico Italiano, come testimoniano anche recenti sponsorizzazioni (Team Salomon/Carnifast per la corsa in montagna), ripetuti passaggi pubblicitari sulle TV nazionali di spot relativi ai prodotti Yovis e Singula Dermon, numerosi congressi medici su tutto il territorio nazionale, nonché gli incentivi erogati e corrisposti per molte migliaia dieuro agli ISF (informatori del farmaco), compresi quelli già posti in CIGS, per l’ultimo trimestre 2011, proprio il periodo nel quale è stata richiesta la cassa integrazione”.

Quindi, spiega Romano, è lecito chiedersi “Come può un’azienda investire centinaia di migliaia di euro in sponsorizzazioni e pubblicità, liquidare premi così cospicui anche agli ISF in CIGS per il raggiungimento degli obiettivi di fatturato, e permettere addirittura di fare straordinari, se davvero esiste uno stato di crisi tale da richiedere il ricorso agli ammortizzatori sociali per 569 lavoratori? Senza contare che recentemente sono state ottenute tutte le autorizzazioni dall’EMA (European MedicinesAgency – GINEVRA 30/11/2011) per la vendita di EURARTESIM, un nuovissimo antimalarico richiesto in tutto il mondo, che, oltre ad una grande immagine a livello scientifico, potrà dare a Sigma-Tau un enorme introito economico e che contribuirà, pertanto, ad innalzare ancor più favorevolmente il fatturato 2012”.

Il 18 aprile scorso i lavoratori hanno anche partecipato ad una manifestazione davanti alla sede del Consiglio Regionale del Lazio, dove era stata convocata una seduta straordinaria sull’emergenza occupazione e sulla crisi economica delle imprese. Una delegazione dei lavoratori in CIGS della Sigma-Tau è stata ricevuta dall’on. Maurizio Perazzolo, Presidente della commissione Lavoro, politiche sociali, giovanili e pari opportunità della Regione Lazio (Lista Polverini), dal consigliere Luigi Nieri, Membro della Commissione Lavori pubblici e politica della casa e Commissione Lavoro, pari opportunità, politiche giovanili e politiche sociali (SEL), dall’on. Antonino D’Annibale, vice presidente commissione IX, lavoro, pari opportunità, politiche giovanili e sociali (PD), e da Annamaria Tedeschi, vice presidente Commissione piccola e media impresa, commercio ed artigianato (IdV).

“I rappresentanti istituzionali – ha dichiarato Romano – hanno mostrato grande interesse agli scenari esposti loro dai lavoratori riguardo alla probabile “falsa crisi” dell’azienda, alla CIGS ad oggi non ancora autorizzata ed alla mancanza di un vero piano industriale di risanamento, solo vagamente promesso dalla Direzione Aziendale addirittura per Ottobre 2012. I politici hanno promesso forte attenzione alla vicenda ed hanno messo in risalto le caratteristiche negative della gestione aziendale della vertenza ed espresso forti dubbi sulla sua veridicità. Viva preoccupazione ha suscitato, infatti, l’ipotesi che questa vicenda possa essere un pericoloso precedente per autorizzare altri imprenditori privi di scrupoli a liberarsi di presunti esuberi a colpi di cassa integrazione ai danni delle già disastrate casse dello Stato”.

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