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SIGMA-TAU, IL SIT-IN DEI LAVORATORI

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Sono scesi tutti in strada ed hanno passato l’intera mattinata, dalle 10:00 alle 14:30, davanti ai cancelli della loro azienda, quella Sigma-Tau che lunedì ha annunciato di aver avviato delle procedure di cassa integrazione straordinaria per 569 dipendenti dello stabilimento di Pomezia. Ad essere colpiti dal provvedimento più della metà dei dipendenti diretti dello stabilimento Sigma-Tau di Pomezia. Avrebbero voluto bloccare la SR Pontina, ad un passo dall’entrata dell’azienda farmaceutica, ma “il nostro senso di  responsabilità ci ha fatto desistere: non possiamo mettere i nostri interessi davanti a quelli di coloro che, pur non avendo colpe, ne pagherebbero le conseguenze”. Una frase che sembra indirizzata alla proprietà della Sigma-Tau. “Ci basta dare la maggiore risonanza possibile a quanto sta accadendo – ha dichiarato Federico Serafini, rappresentante RSU/CGIL – la stessa risonanza che l’azienda aveva chiesto ed ottenuto poco più di un anno fa, quando la sua espansione in America la mise al centro dei riflettori internazionali come centro di ricerca d’eccellenza e vanto nazionale. Da quando è scomparso il compianto Presidente Claudio Cavazza le cose sono precipitate. La nuova dirigenza non ha saputo gestire la crisi da tempo paventata, crisi che volevamo condividere, così come più volte proposto dai lavoratori, ma certo non in questo modo. I problemi sono stati affrontati in maniera becera e senza ispetto della forza lavoro. Vogliamo quindi evidenziare questo atteggiamento, che va a distruggere un centro di ricerca che ha raggiunto livelli altissimi”.
Quello che i lavoratori credono è che proprio le “politiche espansive” verso l’estero abbiano portato alla situazione attuale.

“Il nostro obiettivo non è metterci in mostra, ma far ragionare l’azienda – ha spiegato Pina Magni, responsabile della RSU/CGIL – Vogliamo riunirci ad un tavolo per discutere su un piano di rilancio industriale serio, che garantisca il futuro della Sigma-Tau. Noi temiamo che l’azienda stia semplicemente svendendo l’attività e per farlo deve prima abbattere i costi del lavoro. Quale strada migliore del taglio del personale? Ma noi non ci stiamo”. Avete provato a parlare con la nuova gestione? “Il nostro è un sindacato che ha sempre cercato il dialogo, ed anche questa volta offriamo la massima disponibilità ad un confronto serio e leale. Quello che non vogliamo è discutere solo di ammortizzatori sociali, così come chiede l’azienda, che tra l’altro ha appena inviato a tutti i lavoratori la disdetta di tutti gli accordi sindacali, frutto di 20 anni di impegno e fatica”. Con quale motivazione? “Perché sono troppo onerosi e di intralcio alla gestione dell’azienda. Noi invece chiediamo un dialogo vero, basato su un progetto. Ma, visto che non c’è risposta alle nostre proposte, ci confronteremo nelle sedi opportune. Abbiamo infatti intenzione di portare la questione al Ministero dello Sviluppo Economico. Dovranno venire là per fornire i numeri che hanno messo in procedura e per spiegare come mai queste cifre siano uscite adesso, mentre negli ultimi 5 anni l’azienda risultava non solo in attivo, ma
addirittura con risultati fantastici”.

“Se l’azienda non ci darà ascolto – ha aggiunto Federico Serafini – andremo avanti con la protesta attraverso altre iniziative, sempre nel massimo rispetto di tutti, quel rispetto che è mancato nei nostri confronti, visto che abbiamo saputo della cassa integrazione solo attraverso una lettera che ci è stata consegnata nel corso di un’assemblea convocata
appositamente, durante la quale non ci sono però state fornite spiegazioni”.

“La situazione alla Sigma-Tau appare gravissima dopo l’avvio delle procedure di cassa integrazione straordinaria per 569 dipendenti dello stabilimento di Pomezia – hanno dichiarato Giuseppe Cappucci, segretario generale della CGIL del Comprensorio Pomezia-Castelli-Subiaco-Colleferro, e Gianni Leonetti, della segreteria della Cdlt, anche loro presenti al presidio davanti ai cancelli dello stabilimento della Sigma Tau – Condividiamo la posizione della Rsu e l’iniziativa assunta dalle Segreterie Nazionali di Categoria, che hanno chiesto un incontro urgente al Ministro dello Sviluppo Economico. Sono pienamente motivate, in assenza di un confronto su un piano industriale ed in presenza di una procedura unilaterale, le forme di protesta e mobilitazione messe in campo dalle rappresentanze sindacali. E’ necessario un confronto fra parti sociali, istituzioni ed azienda per garantire il futuro del gruppo e salvaguardare i posti di lavoro”.

Durante in sit in di protesta è giunto sul posto per portare la sua solidarietà ai lavoratori anche il Sindaco di Pomezia Enrico De Fusco, che ben conosce la Sigma-Tau, di cui è stato dipendente per molti anni. “Quella che ho visto stamattina – ha dichiarato il Primo Cittadino – è stata una scena triste. Vedere i volti dei miei ex colleghi, di tante lavoratrici e tanti lavoratori preoccupati per il loro futuro e quello delle loro famiglie mi ha stretto il cuore. L’affetto che mi lega ai lavoratori di Sigma-Tau è noto, ma a prescindere dal lato personale mi dico molto preoccupato in quanto Sindaco della città, del futuro occupazionale e della crescita del territorio. Non credo che la Sigma-Tau stia soffrendo la crisi più delle altre realtà, perché è stata e rimane un’azienda solida, e ritengo che la scelta fatta dalla dirigenza sia eccessiva. Non è giusto che quando le cose vanno bene vadano bene per la proprietà, mentre quando vanno male vadano male per i lavoratori. Sigma-Tau in passato ha già attraversato difficoltà analoghe e in quei casi il Presidente Claudio Cavazza ha sempre trovato la soluzione ai problemi anteponendo la tutela dei lavoratori ai propri interessi. Oggi, con la nuova amministrazione, mi sembra che ci sia un’inversione di tendenza. Tutta l’Amministrazione comunale ed io in prima persona esprimiamo assoluta solidarietà alle lavoratrici e ail avoratori di una delle aziende storiche della nostra città e faremo tutto ciò che è in nostro potere per sostenere la loro battaglia”.

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