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SIGMA TAU, STRISCIONI CONTRO I SINDACATI

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“Sigma Tau assassini, CGIL, CISL e UIL complici”, “CGIL, CISL e UIL Sigma Tau servi dei padroni”. Sono solo alcuni degli striscioni apparsi ieri su via Pontina, all’altezza di Pomezia e di Spinaceto. Le scritte erano tutte  contro la Sigma-Tau, ma, soprattutto, contro le RSU aziendali e seguono di pochi giorni la protesta del “Comitato per la tutela dei diritti dei lavoratori della sigma-tau”, che punta il dito contro l’operato dei sindacalisti interni. “Siamo allibiti – dichiarano i membri del Comitato attraverso il portavoce Claudio Romano – perché il sindacato, come riportato nel comunicato prontamente pubblicato sul sito www.informatori.it con il titolo “Sigma-Tau presenta piano industriale per 125 milioni. Esuberi? Il sindacato esclude ricorso ai licenziamenti”, non parla della situazione reale dei lavoratori, ma riporta questa frase: “Rispetto alla volontà della R.S.U. di pubblicare il Piano Industriale presentato alle istituzioni competenti, l’Azienda ha evidenziato la non divulgabilità sul sito e sugli archivi elettronici in quanto contenenti dati sensibili della Società”. Ma scherziamo? E’ passato più di un anno dalla richiesta di CIGS per 12 mesi a zero ore e senza rotazione per 569 lavoratori a causa di una crisi economica e finanziaria, in questi ultimi 12 mesi sia l’azienda sia i sindacati non hanno speso una parola per quei 569 lavoratori, e adesso si invoca la “non divulgabilità”? Devono esserci, in un piano industriale serio, dati sensibili per “ il rilancio delle attività produttive e commerciali e di ricerca”, e per mostrarli agli stakeholders, cioè quei soggetti, portatori di interesse e influenti nei confronti di un’iniziativa economica di un’azienda o di un suo progetto. Devono esserci i dati sensibili, deve esserci la chiara volontà di rilancio dell’azienda, devono esserci una serie di parametri che siano utili al management per la rappresentazione della nuova e risolutrice visione imprenditoriale. E non si capisce perché tali dati si vogliano tenere secretati”. La preoccupazione e’ tutta per i lavoratori già in cassa integrazione. “In questo piano industriale, presentato assurdamente soltanto dopo un anno di CIGS, l’azienda, con il plauso e l’avallo delle OO.SS., non parla mai del futuro dei lavoratori già sospesi in CIGS, però si preoccupa di “gestire le ricadute occupazionali nell’ambito di un programma di ristrutturazione e riorganizzazione, che sarà oggetto di esame congiunto, presso la competente Regione Lazio, finalizzato all’accesso al trattamento di CIGS”. Accesso al trattamento di CIGS? Ancora? E dei lavoratori già sospesi in CIGS, nemmeno una parola! Altri 12 mesi a zero ore senza rotazione?”. Una stoccata arriva anche nei confronti dell’azienda. “Non manca un’opportuna lamentela sulla spending review che ha reso “inadeguato il piano in atto”! Il piano in atto? Nessun piano per tutto il 2012! Risanamento, ristrutturazione, riconversione? Per ora solo i lavoratori in CIGS hanno affrontato una personale e familiare spending review, mentre l’azienda, pur lamentandosi dei tagli imposti dal governo, ha continuato a spendere soldi per sponsorizzazioni di eventi sportivi, partecipazioni a congressi e a fiere internazionali, ripetuti passaggi di spot televisivi e pagine pubblicitarie su riviste prestigiose, straordinari, consulenze, nomine di nuovi dirigenti con relative lussuosissime autovetture e benefits. Noi lavoratori sospesi in CIGS, evidentemente predestinati ad un licenziamento collettivo, semplici comparse nella sceneggiatura di questa farsa, non abbiamo diritto ad un’assemblea, non veniamo neanche menzionati nel piano industriale! Siamo del tutto ignorati dall’azienda, ma cosa ancora più grave, dalla RSU, della quale più volte abbiamo chiesto le dimissioni, in quanto scaduta da tre anni; più volte abbiamo diffidato ufficialmente le OO.SS. e la RSU della Sigma-Tau a non agire ulteriormente come nell’ambito delle procedure preannunciate dall’azienda, di nuova o rinnovata cassintegrazione oppure di mobilità, e quindi a non ratificare con accordi sindacali nessuna scelta  arbitraria dei lavoratori da collocare in CIGS o in mobilità, come già accaduto un anno fa. E non a caso sull’azienda si è già scatenata una tempesta di vertenze e, presto, oltre alle diffide e alla messa in mora, seguirà anche una denuncia contro i sindacati”.

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