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TORVAIANICA, SPIAGGIA “A RISCHIO”… DEI BAGNANTI

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Bagnanti sul piede di guerra, nel tratto di spiaggia antistante via Amburgo, a Torvaianica. I fruitori di quello che ormai è “l’arenile dimenticato” si ribellano e, a metà stagione inoltrata, cercano aiuto. “Fino allo scorso anno qui c’era un chiosco in cemento – spiegano una trentina di persone tra turisti e residenti – che fungeva da bar e da stabilimento balneare. Grazie ai titolari la spiaggia restava pulita e avevamo anche un bagnino che garantiva la sicurezza in mare”. Ma l’edificio, già messo a dura prova dalle mareggiate di due anni fa, a causa delle quali il Comune aveva creato una barriera di scogli artificiali, è stato oggetto di un incendio questo inverno. Adesso al suo posto ci sono le macerie: calcinacci, vetri, ferri. E topi. “E non parliamo di topolini di campagna, ma di veri e propri ratti che circolano indisturbati aggirandosi anche nella spiaggia”. La costruzione diroccata è circondata da sacchi di immondizia, mentre nel retro si intravedono delle tende. “Qui ci vengono a dormire gli ambulanti – proseguono i cittadini – che purtroppo usano questo posto anche per i loro bisogni fisiologici: l’odore è terribile”. La spiaggia, un tempo ampia e ben sfruttata, adesso si è ridotta per colpa del mare e mostra un’aria di abbandono che rende quasi incredibile constatare che si è ad inizio Agosto. “Noi continuiamo a venire in questa spiaggia: ci siamo cresciuti e vorremmo farci crescere i nostri figli. Qui abbiamo la casa, c’è chi ci vive tutto l’anno e chi solo d’estate, ma tutti paghiamo regolarmente le tasse. Stare qui è un nostro diritto, che purtroppo l’incuria e la disattenzione dell’Amministrazione comunale ci vuole togliere”. “Abbiamo più volte avvisato l’ufficio ambiente e la segreteria del sindaco della rischiosità di questo tratto di spiaggia: al pericolo dovuto alle “macerie” dell’ex bar si aggiunge il fatto che non ci sono torrette di salvataggio”. La più vicina è circa 500 metri: sufficienti per morire annegati.

“I bandi per le torrette vengono fatti tre mesi prima della stagione estiva – spiega Piero Toce, assessore all’Ambiente e Demanio – e all’epoca sapevamo che il bar avrebbe riaperto, garantendo anche il servizio di assistenza bagnanti”. Ed infatti nel muro traballante una scritta annuncia “Apertura a giugno”, ma l’apertura, così come la bonifica dell’intero tratto, non c’è mai stata.

“Chiediamo che l’Amministrazione comunale intervenga – dichiarano i cittadini – facendo demolire o riaprire  questa attività commerciale. Noi abbiamo segnalato il problema diverse volte, sia al Comune che alla Capitaneria di Porto, ma nessuno interviene”. La riapertura sarebbe l’ideale, perché “Qui non esiste un altro posto dove acquistare una bottiglietta d’acqua o andare in bagno: il locale pubblico più vicino, sulla spiaggia, è a oltre 400 metri”. Altrimenti si deve andare sul lungomare. “Cosa che i bambini non possono fare, visto che bisogna attraversare una strada che, nonostante il semaforo pedonale, è percorsa da macchine che sfrecciano a tutta velocità”, commentano i cittadini.

“Nei prossimi giorni farò intervenire la polizia municipale per accartare la situazione e prendere adeguati provvedimenti”, ha garantito Toce.

La spiaggia non è sporca solo nello spazio intorno all’edificio abbandonato. “Ogni tanto vediamo passare il mezzo del Comune che dovrebbe pulire, ma dopo il suo passaggio non vediamo grossi miglioramenti. Quel che viene fatto è lo svuotamento dei cestini, ma la spiaggia resta sporca: addirittura oggi un bambino ha rischiato di ferirsi con un grosso ferro arrugginito”. Altro problema è la passatoia che porta al mare. “Fino allo scorso anno era intera – spiegano i bagnanti – adesso non ne resta che qualche piccolo pezzo. Il pericolo è dato dal fatto che il tratto che bisogna percorrere per arrivare sull’arenile è sconnesso e pieno di pietre: non passa giorno in cui qualcuno non ci inciampi e si faccia male”.

Andare al mare, insomma, è davvero problematico per questa trentina di irriducibili che non vogliono rinunciare alla spiaggia che li ha visti prima bambini, poi adolescenti ed ora genitori.

“Purtroppo il degrado a cui stiamo assistendo peggiora anno dopo anno, portando dietro di sé sempre maggiori disagi. Sono molte le famiglie perbene che hanno smesso di venire: quasi tutti quei villeggianti che prendevano la casa in affitto ci hanno rinunciato, perché qui, oltre a non esserci nulla oltre alla spiaggia ed al mare, ora ci stanno togliendo anche questo. E’ logico che chi ha la possibilità di affittare la casa altrove lo fa, magari spostandosi al centro, dove c’è tutto, a partire dalla passeggiata a mare. Noi non abbiamo neanche una panchina, né sul lato mare, né all’interno”. La spiaggia si riempie solo nei week end, con i turisti mordi e fuggi, che spesso lasciano i loro ricordi a chi resta: spostandosi di pochi metri, all’altezza di via Bogotà, c’è il fantasma dell’hotel “Le Caravelle”, una struttura abbandonata e pericolante da anni. Lì sono molti ad abbandonare i loro sacchetti dei rifiuti, frutto di una giornata passata al mare consumando le provviste portate da casa. “Ed anche lì proliferano i topi”, concordano sconsolati i cittadini che ci hanno chiamati per mostrarci la loro realtà. Una realtà che stride con il cartello che annuncia che la qualità delle acque è eccellente. “E’ vero, l’acqua sembra più pulita dello scorso anno – concludono –  ma è l’unica nota positiva in un contesto davvero deprimente”. E mentre in piazza si prepara l’ennesima serata, qui si può fare solo una cosa, se non si ha voglia di pretendere l’auto e fare 4 chilometri: tornare a casa e guardare la TV.

 

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