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STAFF DEL SINDACO A TITOLO GRATUITO, L’ORDINE DEGLI INGEGNERI FA ISTANZA DI REVOCA

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Dopo le RSU dei dipendenti comunali, anche l’Ordine degli Ingegneri di Roma e Provincia protesta contro la decisione della Giunta Fucci di “assumere” personale volontario come staff del sindaco. L’opposizione viene fatta attraverso un’istanza di revoca in autotutela protocollata il 22 ottobre ed indirizzata al Primo Cittadino di Pomezia ed al Consiglio Nazionale degli ingegneri. “Con la presente si formula motivata istanza per l’avvio di un procedimento di autotutela finalizzato all’annullamento della procedura di selezione pubblica avente ad oggetto il reclutamento di professionalità esterne per la costituzione degli organi dell’ufficio di staff del Sindaco”, si legge in apertura di documento.

La richiesta degli ingegneri parte da numerose premesse citate in apertura. “Premesso  – viene riportato nella lettera – che l’avviso pubblico in questione si pone in contrasto con l’art. 36 della Costituzione che postula, quale canone indefettibile per il corretto svolgimento dei rapporti economici all’interno del territorio della nostra Repubblica, per il lavoratore il diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa; premesso, altresì, che l’avviso in questione si pone in contrasto con l’art. 7 comma 6 del d.lgs. 165/01 e s.m.i., che disciplina la materia dei presupposti per il conferimento degli incarichi a soggetti esterni alla pubblica amministrazione, prevedendo fra i presupposti per il conferimento degli incarichi la predeterminazione del compenso; premesso, inoltre, che unitamente alla norma citata, le norme del codice civile sulle prestazioni professionali e le norme sulla concorrenza fra professionisti concorrono a far ritenere che esista un divieto implicito al conferimento da parte delle pubbliche amministrazioni di incarichi gratuiti”. Ma la premessa più importante è quella finale: per l’Ordine degli Ingeneri “l’avviso pubblico in oggetto è sfornito di adeguata motivazione atteso che il divieto alla gratuità degli incarichi può essere derogato in casi eccezionali che in quanto tali devono essere sottoposti ad adeguata motivazione e che in ogni caso l’affidamento di tali tipologie di incarichi deve avvenire con determinate modalità procedurali fondate sulla previa verifica dei presupposti per la legittimità di affidamenti del tipo di quello in oggetto”. Vengono quindi riportati i presupposti, che – sempre secondo quanto indicato dall’Ordine degli Ingegneri – sono:

a) l’oggetto della prestazione deve corrispondere alle competenze attribuite dall’ordinamento all’amministrazione conferente, ad obiettivi e progetti specifici e determinati e deve risultare coerente con le esigenze di funzionalità dell’amministrazione conferente;

b) l’amministrazione deve avere preliminarmente accertato l’impossibilità oggettiva di utilizzare le risorse umane disponibili al suo interno;

c) la prestazione deve essere di natura temporanea e altamente qualificata; non è ammesso il rinnovo; l’eventuale proroga dell’incarico originario è consentita, in via eccezionale, al solo fine di completare il progetto e per ritardi non imputabili al collaboratore, ferma restando la misura del compenso pattuito in sede di affidamento dell’incarico;

d) devono essere preventivamente determinati durata, luogo, oggetto e compenso della prestazione.

E, sempre per gli ingeneri, “i summenzionati profili non sono stati oggetto di adeguata motivazione nell’ambito della procedura in questione e che dunque l’Amministrazione non ha condotto gli accertamenti del caso violando il principio di buon andamento e di trasparenza dell’azione amministrativa”.

“Tutto ciò premesso e verificato – conclude l’istanza – si invita Codesta Amministrazione a voler avviare apposita procedura di autotutela e per l’effetto, accertate le violazioni di legge sopra menzionate, a disporre il provvedimento di annullamento della procedura pubblica in oggetto”.

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