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Strage di Bologna, Mattarella: ‘Ricercare la verità è un dovere civile’

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Strage di Bologna

È difficile dimenticare, togliere dalla mente le terribili immagini del 2 agosto del 1980, una data ‘macchiata’ da un attacco terroristico, un ‘colpo’ vile alla democrazia e al valore delle istituzioni. Una strage che 42 anni dopo è ancora ‘viva’ nel ricordo di chi c’era, di chi ha assistito inerme e senza parole di fronte alla televisione a quella tragedia, in cui hanno perso la vita 85 persone, avvenuta alla stazione di Bologna. 

Cosa ha detto Mattarella sulla strage di Bologna 

“L’ordigno che 42 anni or sono uccise a Bologna persone casualmente presenti quella mattina alla stazione ferroviaria, risuona con violenza nel profondo della coscienza del Paese. Fu un atto di uomini vili, di una disumanità senza eguali, tra i più terribili della storia repubblicana. Un attacco terroristico che pretendeva di destabilizzare le istituzioni democratiche e seminare paura, colpendo comuni cittadini impegnati nella vita di tutti i giorni”. Questo è quello che ha affermato il presidente Sergio Mattarella, proprio nel giorno dell’anniversario. 

Il pensiero, oggi più che mai, è rivolto ai familiari delle vittime. E a quella verità che va ricercata. “La matrice neofascista della strage è stata accertata in sede giudiziaria e passi ulteriori sono stati compiuti per svelare coperture e mandanti per ottemperare alla inderogabile ricerca di quella verità completa”. Perché, come ha spiegato il Presidente della Repubblica, ricercare la verità è un ‘dovere civile’. 

 

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