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“STRISCIA” A POMEZIA: SPERIMENTAZIONE COME A GREEN HILL?

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Pomezia non smette di essere al centro della cronaca nazionale per episodi di certo non edificanti. Politica ed arresti a parte, nelle ultime settimane per ben due volte è intervenuta dalle parti di Piazza Indipendenza una troupe di Striscia La Notizia: la prima a causa di un presunto imprenditore che offriva lavoro a belle ragazze in cambio di sesso, la seconda per maltrattamento di animali. Riguardo a quest’ultimo servizio, andato in onda ieri sera, è immediatamente intervenuto il Partito Animalista Europeo, che ha comunicato di “aver dato mandato al proprio legale, Avv. Donatella Buscaino, di denunciare alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri, l’azienda di Pomezia (al momento non identificata) che effettua sperimentazione animale, per tutti quei reati che saranno ravvisati dall’Autorità Giudiziaria, richiedendo inoltre il sequestro preventivo della struttura”.

L’interesse è partito proprio dalle immagini riprese dal tg satirico “Striscia la Notizia”, che ha documentato le condizioni inaccettabili in cui sono costretti a vivere gli animali all’interno dell’azienda, utilizzati per la sperimentazione scientifica ( vedi link http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoextra.shtml?16363). In realtà, nel corso del filmato l’inviato di Striscia Edoardo Stoppa fa il nome dell’azienda: RTC, acronimo di Research Toxicology Centre S.p.A., facente capo al gruppo Menarini. “I cani – dichiarano i responsabili del Partito Animalista Europeo – sono costretti a vivere in un box di circa 1 mq nella più totale solitudine senza alcuna apertura sull’esterno o luce solare. Gli stessi inoltre, non respirano mai aria fresca e l’unica luce che sono costretti a vedere è quella dei neon. I box dove sono tenuti i cani sono letteralmente spogli e, come documentano benissimo le immagini di Striscia la Notizia, gli animali non hanno libero accesso ad acqua e cibo. Ma vi è di più. L’infiltrato del tg satirico ha chiesto ad un dipendente della struttura di poter adottare il cane ricevendo una risposta negativa. Il dipendente infatti, ha riferito che l’animale serve ancora alla struttura per una “lunga sperimentazione” . Tale pratica è assolutamente vietata dalla legge considerato che ogni animale può essere utilizzato solo una volta”. L’ufficio legale del PAE, ha garantito il massimo impegno nel seguire attentamente gli sviluppi giudiziari, affinché avvenga nel più breve tempo possibile il sequestro preventivo dell’azienda.

Ricordiamo che l’11 Maggio scorso gli animalisti avevano protestato in maniera pacifica, raccogliendo anche centinaia di firme per fermare la sperimentazione, davanti alla sede della Menarini di Pomezia, accusata di aver acquistato circa 100 beagle dal canile di Green Hill.

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