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STUDENTI DI NUOVO IN PIAZZA A POMEZIA, STAVOLTA CON I PROFESSORI

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Erano  di nuovo in piazza, questo pomeriggio, gli studenti delle scuole superiori di Pomezia. In occasione della “Giornata Internazionale dei diritti Studenteschi” i giovani si sono dati appuntamento a Piazza Indipendenza per una manifestazione alternativa: introduzione dal palco e lezioni all’aperto con i professori. All’invito hanno risposto i ragazzi del Liceo Classico e Scientifico Blaise Pascal, dell’Istituto l’Arte Capogrossi e dell’I.S.S. Copernico. “Per la prima volta – spiegano i rappresentanti d’Istituto –  siamo riusciti a creare una rete tra le scuole del territorio. Invece di agire in maniera individuale, abbiamo deciso di fare fronte comune, perché i problemi sono gli stessi per tutte gli indirizzi. Insieme abbiamo più voce, oltre che più idee per portare avanti la nostra protesta”. Una protesta mai violenta, ma costruttiva. “Ci dispiace per quello che è accaduto a Roma il 14 novembre – proseguono – ma soprattutto ci dispiace essere stati associati a gruppi di persone che con la protesta studentesca non c’entrano nulla. Lo studente non è un violento che attacca le forze dell’ordine o che va contro la legge: abbiamo sfilato per l’intera giornata in modo pacifico, cercando di coinvolgere i cittadini e spiegando le nostre ragioni. Ma gli occhi di tutti si sono focalizzati in quella mezz’ora di disordini provocati da chi con noi non ha niente a che spartire”. Che sono di un’altra pasta, questi ragazzi lo hanno dimostrato anche oggi, facendo lezione all’aperto di sabato pomeriggio con i pochi professori che hanno dato la loro disponibilità. “Si tratta di un’iniziativa importante che va valorizzata – ha commentato la professoressa Rita Nardecchia, insegnante di Scienze, Chimica e Biologia al Pascal –  perché questi ragazzi stanno dimostrando di voler lottare per il loro futuro, che poi è quello del nostro Paese. Se confrontiamo quello che si prospettava solo qualche anno fa e quello che invece è adesso la realtà della scuola oggi, ci rendiamo conto che ogni iniziativa che va contro questo stato di cose deve essere appoggiata. Si tratta di studenti che hanno grandi capacità, che approfondiscono i problemi e che cercano di reagire e di riappropriarsi dei loro diritti. Io ormai sono prossima alla pensione, avrei potuto disinteressarmi del problema, ma proprio perché ho visto la parabola discendente del mondo della scuola ho deciso di passare questo sabato pomeriggio insieme agli studenti”. Non le sembra strano che questi adolescenti preferiscano passare un sabato pomeriggio in piazza a fare lezione invece che a spasso con gli amici? “No, perché questi ragazzi hanno capito l’importanza della battaglia che stanno sostenendo, dimostrando una grande maturità e coscienza sociale, di cui sono davvero orgogliosa anche come insegnante”. Dello stesso parere anche la professoressa Mondelli, che insegna Storia e Filosofia al Liceo Scientifico. “Sono qui per stare al fianco di questi ragazzi, che sono davvero da ammirare. Pensano con la loro testa, molto di più di quanto facevamo noi alla loro età. Sono più maturi, ma questo non toglie che abbiano bisogno di avere degli adulti accanto e non solo di noi professori: è l’intera società che li deve appoggiare. Noi “grandi” dobbiamo offrire degli esempi positivi, sapendo che l’esperienza fatta con loro serve a far crescere anche noi”. Sono quindi un esempio per molti adulti? “Sicuramente. Non sempre siamo noi adulti fare le cose giuste e i ragazzi a sbagliare, magari per inesperienza: spesso sono loro a farci capire i nostri errori. Per questo, soprattutto in questo periodo, dobbiamo stare accanto a loro”. E, ancora una volta, con loro era presente l’Assessore Rosaria Del Buono. “Pomezia è a vostra disposizione – ha detto rivolgendosi agli studenti – so che ne fare buon uso. Vi chiedo solo una cosa: restate uniti, non disperdete il vostro potenziale, perché tenendo unite tutte le scuole del territorio avrete quella marcia in più che vi consentirà di andare avanti nel modo giusto”.

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