Home » News » Cronaca » STUDENTI E LAVORATORI IN PIAZZA, TUTTI CONTRO IL SINDACO FUCCI (VIDEO)

STUDENTI E LAVORATORI IN PIAZZA, TUTTI CONTRO IL SINDACO FUCCI (VIDEO)

Pubblicato il

DSC01162Studenti universitari e lavoratori del Consorzio per l’Università di Pomezia in piazza contro l’Amministrazione Fucci. Ci sono stati momenti di tensione, questa mattina in piazza Indipendenza,  nel corso della manifestazione di protesta inscenata dai dipendenti del Consorzio e dai ragazzi iscritti ai corsi di Scienze Infermieristiche dell’Università La Sapienza e di Giurisprudenza ed Economia e Commercio dell’Università Europea di Roma. Tra fischi ed insulti diretti principalmente verso il sindaco Fabio Fucci, i manifestanti hanno esposto i loro striscioni sotto il palazzo comunale, chiedendo di essere ricevuti. Intorno alle 10:45 una delegazione di studenti, lavoratori e rappresentanze sindacali è stata ricevuta dal sindaco. L’incontro, durato un paio d’ore, si è svolto inizialmente al Comune, poi è stato spostato nella biblioteca. Al passaggio del sindaco i manifestanti hanno intensificato i cori di protesta, arrivando ad insultare pesantemente il Primo Cittadino per la decisione di voler sciogliere il Consorzio universitario. Studenti e lavoratori hanno inneggiato cori di protesta, al grido di “Buffone, vattene a casa” hanno presidiato l’area tra l’entrata principale del Comune e la Biblioteca per l’intera mattinata, in attesa di conoscere l’esito dell’incontro, che si è però rivelato un nulla di fatto. “Non c’è stata nessuna apertura da parte dell’Amministrazione – ha dichiarato Gabriele Canuti, rappresentante sindacale – Il sindaco non ha dato certezze né speranze: è intenzionato ad andare avanti con il suo obiettivo, cioè la liquidazione di tutto quello che riguarda il complesso, dall’università ai campi sportivi. Noi abbiamo prospettato varie alternative alla chiusura, che vanno dalla riqualificazione del sito alla localizzazione di aule per l’asilo nido e la scuola materna, ma il sindaco è rimasto sordo ad ogni nostra proposta”. E’ stata data una motivazione? “La risposta è stata che l’Amministrazione comunale non può farsi carico delle spese di gestione. Ma noi avevamo dato soluzioni mirate proprio all’abbattimento della spesa da parte del Comune”. Spese che restano anche sciogliendo il Consorzio: mutuo e costi di controllo e manutenzione della struttura non possono infatti essere evitati, salvo che non si decida di vendere. “Infatti questi rimarrebbero, non è vero che chiudendo si risparmiano 4 milioni l’anno, anche perché non sono questi i costi reali”. E quali sono? “Con precisione è il reparto amministrativo che può dare una risposta, ma di certo sono molto inferiori a quello che dice il sindaco”. IMG-20130906-00257

Sapere che non c’era stato nessuno spiraglio ha fatto infuriare i manifestanti, che hanno inasprito la protesta, tanto che il sindaco è dovuto rientrare nel suo ufficio scortato da un cordone di agenti della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Polizia locale. Il tragitto tra la biblioteca ed il Comune è avvenuto tra cori di insulti pesanti e richieste di ripensamento, che non sono però state accolte.

Delusi gli studenti. “Da questo incontro non è emerso nulla di nuovo: il sindaco ha fatto vaghe promesse per il futuro, un futuro che si prospetta incerto e temporaneo – ha dichiarato Leonardo Sferrazza, rappresentante dell’Università Europea – Abbiamo ascoltato le solite parole che dicono i politici: “vedremo, proveremo”, ma abbiamo notato la contraddizione tra il dire “vi ascolto, sono disponibile” e l’atteggiamento di chiusura ad ogni proposta alternativa avanzata. L’unica nota positiva è data dal fatto che probabilmente ci sarà un nuovo tavolo tra Amministrazione, studenti e le due Università coinvolte”. Avete fatto proposte? “Sì, abbiamo comunicato di essere disposti ad andare incontro alle esigenze dell’Amministrazione, rinunciando a spazi e tempi per far risparmiare il Comune, ma non possiamo accettare la chiusura totale della sede universitaria”.IMG-20130906-00259

Della stessa opinione i rappresentanti della Sapienza. “Ci ha molto sorpreso la notizia della chiusura – ha affermato Giuseppe Alessio Messano, del nucleo valutativo dell’Università La Sapienza – in quanto non è mai stata comunicata alla sede centrale della Sapienza. Adesso gli studenti iscritti a questo corso di laurea non hanno più la possibilità di fare lezione, in quanto la programmazione viene fatta con molto anticipo rispetto a questa data. Due giorni fa si sono anche svolti i test d’ingresso per le iscrizioni al nuovo anno, ed in questi erano previsti 80 posti per la sede di Pomezia. Abbiamo prospettato il problema, ma il sindaco è stato molto vago nelle sue risposte e questo ha destato non poche preoccupazioni in noi”. Cosa pensate di fare se la situazione non cambierà? “Noi abbiamo detto al sindaco – ha dichiarato Lorenzo Romano, rappresentante degli studenti del II anno del corso di Scienze Infermieristiche – che non può abbandonare 400 ragazzi in questo modo. Dietro di loro ci sono 400 famiglie che li mantengono, e che adesso si trovano in difficoltà. Se non si trova una soluzione, noi studenti abbiamo deciso di fare lezione qui in piazza, sotto al Municipio, fino a quando l’Amministrazione non prenderà in considerazione le nostre proposte. DSC01163Noi chiediamo solo due aule, sufficienti per tutti e tre gli anni di corso, visto che alle lezioni si alterna il tirocinio in ospedale. Per noi va bene tutto, dalla biblioteca comunale all’aula consiliare, quindi resteremo a studiare in piazza fino a quando il sindaco Fabio Fucci non ci ascolterà e non garantirà il nostro diritto allo studio”.

“Ho comunicato agli studenti – ha dichiarato in seguito il sindaco Fucci attraverso una nota ufficiale – che oggi abbiamo incontrato l’Università europea di Roma e mercoledì incontreremo La Sapienza, dopodiché potremo dare informazioni più precise in merito alla frequenza dei corsi universitari. Per quanto riguarda i lavoratori, questa mattina li ho incontrati insieme ai loro rappresentanti sindacali e ho ribadito la ferma volontà dell’Amministrazione di sciogliere il Consorzio universitario. La mia Amministrazione vaglierà la possibilità di intraprendere strade a tutela dei lavoratori, ma, come ho già spiegato, la situazione è molto complessa e non possiamo essere ottimisti su una eventuale ricollocazione del personale dipendente. Infine ho invitato studenti, lavoratori e sindacati a non ostacolare le attività che attualmente si svolgono presso la struttura di Selva dei Pini”.

DSC00472

Impostazioni privacy