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Taffo: la comunicazione che fa sorridere, anche quando si parla di… funerali

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Chi non ha mai sorriso (magari sotto i baffi o addirittura fingendo di indignarsi) nel vedere una pubblicità della Taffo Funeral Service alzi la mano.
Un sorriso rispettoso di un momento terribile come quello che riguarda la morte di una persona cara, ma che pone in una prospettiva diversa l’approccio al doloroso momento del distacco terreno.
Contrariamente a quanto ci avevano abituato le altre organizzazioni funebri, infatti, la Taffo Funeral Services ha deciso di puntare su una campagna di comunicazione riguardo i propri servizi non convenzionale: niente riferimenti tristi o addirittura lugubri, niente foto o immagini di lapidi, sculture o santini, neanche richiami più o meno stucchevoli al momento della separazione dai propri cari, ma un humor sottile, un’ironia delicata giocata in maniera intelligente.

LA DIVERSIFICAZIONE A PARTIRE DAL LOGO

Niente croci, legni, immagini sacre. Niente colori tristi o candele accese, ma un chiaro richiamo a Roma – città in cui la Taffo, che opera dal 1940, è nata e nella quale è leader di mercato – grazie al disegno del Colosseo. Un legame con la romanità in tutte le sue sfaccettature, compresa la venatura ironica che ogni vero romano ha. Una scelta che va in contrasto con la tradizione funebre, ma che segue perfettamente la storia e la mission dell’azienda.

UN DIALOGO DA INTERPRETARE

La Taffo Funeral Services ha fatto parlare i pubblicitari (non solo italiani) proprio grazie al suo approccio irriverente: dalla comunicazione negativa – “non abbiamo fretta di vederti”, “non costringerci a fare gli straordinari” – fino al ricorso al detto popolare che maggiormente sarebbe potuto sembrare inadatto, lo slogan per la campagna di rateizzazione del funerale, che recita “per pagare e morire c’è sempre tempo”.
L’obiettivo è quello di non suscitare la naturale reattanza nei destinatari del messaggio, che certamente non hanno bisogno di farsi ricordare che la morte può arrivare in qualsiasi momento.
E così, se quando si passa davanti a un cartellone pubblicitario di una qualsiasi altra organizzazione funebre la tentazione è quella di darsi una grattatina anche dove non prude, guardare un cartellone della Taffo non provoca la stessa reazione negativa.
Anzi, al contrario, perché la prospettiva scaramantica la fornisce già la Taffo con i suoi visual, dove non è difficile trovare qualcuno che fa le corna con la mano.

UNA COMUNICAZIONE “PREZIOSA”

Quella che sicuramente è rimasta molto a lungo nella mente è la campagna pubblicitaria che mostrava la mano di una signora non giovanissima che mette in evidenza uno splendido solitario: “Stavolta tuo marito non potrà dirti di no”, recitava il claim della campagna del servizio di Cremazione Diamond, ossia la trasformazione delle ceneri del defunto in diamanti da portare sempre addosso. Richiamando il titolo di un libro di Jessica Jiji, ma anche la celebre frase di Marylin Monroe (i diamanti sono i migliori amici delle donne), il visual induceva a pensare non tanto alla fine di qualcosa, ma al suo mutamento.
Ora è stata sostituita da una collana con pendente e la frase: “Era la luce dei tuoi occhi. Fallo brillare ancora”. Diretto, irriverente, convincente.

NON SOLO IRONIA

Ma la Taffo non ha puntato solo su una comunicazione “leggera”: spesso le sue campagne hanno affrontato temi sociali molto seri, offrendo contributi reali e positivi, senza però mai abbandonare lo stile un po’ sfrontato e irriverente che ormai la caratterizza.
Ed ecco allora la scelta del claim “Don’t drink and Taffo”, campagna sulla sicurezza stradale attraverso cui si regalava un alcol test a chiunque si recasse in sede, affiancando una serie di annunci (Se hai sonno fermati subito: meglio riposare in auto che da noi; Non correre oltre i limiti: non abbiamo fretta di vederti) sui pericoli del guidare troppo veloce dopo aver bevuto, in caso di sonno o senza le cinture allacciate.
Restando sul sociale, la Taffo si è mostrata sensibile anche a stili e scelte di vita sempre più diffuse, come la filosofia vegetariana o vegana: ed ecco, nel periodo primaverile, l’immagine di un ridente agnellino con la scritta “Pasqua, meglio sorridenti che abbacchiati”.

SEMPRE SUL PEZZO

Siamo curiosi di vedere cosa si inventeranno nei prossimi mesi. Lo scorso anno, in occasione del Festival di Sanremo, il messaggio, accompagnato dalla foto di un microfono che si ergeva da un cuscino di fiori, era: “Divertitevi da morire stasera. #Sanremo2016”. Da prendere alla lettera senza paura di finire all’aldilà.

Virale la campagna che ha visto la parodia di Totti nel periodo in cui non andava d’accordo con Mister Spalletti: dando ragione al Capitano, lo slogan recitava: “France’, senza di te sarà la morte del calcio”.
Non meno simpatica la celebrazione dell’anniversario della messa in onda della prima puntata della mitica serie TV Happy Days: una mano con l’inconfondibile pollice alzato alla Fonzie accompagna la scritta “Eterni Happy Days a tutti”. Se non è un augurio felice questo…

Certo che pure il periodo natalizio ha offerto molti spunti, messi in pratica dagli aspiranti vincitori del contest lanciato per trovare un nuovo social media manager: dai classici “Chi non muore si rivede” e “Ti auguro un Natale bello da morire”, passando dal collage di foto degli artisti più famosi morti nel 2016 con il claim “Regalati un Natale da vip”, per finire a “Chi tomba a Capodanno, tomba tutto l’anno”, accompagnato dalla frase: Ci sono tanti modi per divertirsi. Non fateci lavorare anche a Capodanno.

L’ultima “provocazione” è il suggerimento musicale offerto attraverso la pagina ufficiale Facebook di Taffo, seguita da circa 7500 persone, che mostra il volto dell’eccezionale Annie Lennox: la magrissima e biondissima cantante nella foto appare ancora più bianca ed eterea. “La bianca e gelida Annie Lennox con un album d’annata. Online la nostra proposta musicale per il weekend”, recita il post. Titolo della canzone? Bitter Pill, tratta dall’album, manco a dirlo, “Bare”.
Ed ecco che, dal sorriso fino al relax musicale, il servizio completo è servito. Anche a rate.

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