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TENTA DI UCCIDERE UN CONNAZIONALE: MAROCCHINO ARRESTATO ALLE SALZARE

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DUE TENTATI OMICIDI IN 24 ORE: A TOR SAN LORENZO LA TENSIONE E’ ALLE STELLE\n\nNotti di violenza a Marina di Tor San Lorenzo, nel tristemente noto complesso residenziale de “Le Salzare”, dove la scorsa notte E.M.Y., un marocchino di 21 anni, ha tentato di uccidere un suo connazionale di 22 anni. Erano le 2:30 di notte quando tra i marocchini, che si trovavano sulla strada antistante le abitazioni, è scoppiata una violenta lite, molto probabilmente a causa di una partita di droga che i due, rappresentati di bande diverse, si stavano contendendo. Il ventunenne, nel culmine della discussione, ha rotto una bottiglia e, con il vetro aguzzo, ha tagliato la gola all’avversario, provocandogli un taglio lungo e profondo. Solo il pronto intervento dei medici del 118, chiamati da alcuni presenti, gli ha salvato la vita: il colpo inflitto aveva infatti provocato una ferita proprio all’altezza della carotide. Il giovane è stato portato immediatamente alla clinica di Sant’Anna di Pomezia, dove la profonda ferita da taglio al collo gli è stata chiusa con 40 punti di sutura. Il marocchino è stato giudicato guaribile in circa 30 giorni, salvo complicazioni. Nel frattempo i Carabinieri della Compagnia Carabinieri di Anzio, tramite la Stazione di Marina di Tor San Lorenzo ed il nucleo operativo svolgevano le prime indagini, interrogando i presenti e facendo rilievi sul luogo del tentato omicidio. Grazie alle prove raccolte dagli investigatori, che sono riusciti a far emergere la verità tramite le testimonianze, i riconoscimenti fotografici e le tracce ematiche trovate sulla bottiglia rotta e sugli indumenti rinvenuti poco distante – erano stati occultati dal giovane malvivente nel tentativo di non farsi scoprire – sono riusciti a risalire al colpevole, che è stato tratto in arresto con l’accusa di tentato omicidio e, dopo l’identificazione ed i consueti rilievi, è stato messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Velletri, in attesa di processo.\n\nIl tentato omicidio segue di sole 24 ore l’analogo reato, svoltosi sempre a “Le Salzare”, compiuto da H.A., 31enne anche lui marocchino, che si era reso responsabile prima di una brutale rapina e poi del tentato omicidio nei confronti di altro marocchino, prontamente soccorso dai carabinieri e ricoverato dapprima presso l’ospedale Sant’Anna di Pomezia in gravi condizioni e poi al S.Camillo di Roma per essere operato alla testa. In quell’occasione era stata arrestata anche una donna italiana, quarantacinquenne, residente ad Ardea. Per lei ed il suo compagno, su cui grava anche l’ipotesi di tentato omicidio, l’accusa è di di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. La coppia è infatti stata trovata in possesso di tre panetti di Hashish del peso di circa 160 grammi, probabilmente sottratti, insieme a del denaro contante, al connazionale rapinato poco prima. Durante la rapina il trentunenne aveva colpito l’avversario, presumibilmente con il calcio di una pistola, alla testa, riducendolo in fin di vita. Soccorso dai Carabinieri era stato ricoverato dapprima presso l’ospedale Sant’Anna di Pomezia, dove le gravissime condizioni hanno reso necessario il trasferimento all’ospedale S. Camillo di Roma, per essere operato urgentemente. Dichiarato fuori pericolo, l’uomo è comunque in prognosi riservata. In entrambi i casi il pronto intervento delle forze dell’ordine ha consentito l’identificazione e l’arresto dei malviventi, ma non si può negare che la situazione a Tor San Lorenzo abbia ormai raggiunto dei limiti inaccettabili per la popolazione, che ormai teme il peggio in qualsiasi momento. Lo stato di allerta ha convinto i Carabinieri della Compagnia di Anzio a fare un altro controllo alle Salzare questa mattina all’alba: sono stati controllati decine di stranieri e tre di essi sono stati condotti in Caserma per ulteriori accertamenti. Quello che in molti temono è che sia in ballo una grossa partita di sostanze stupefacenti e che vi sia in corso una specie di faida interna tra bande criminali, formate da nordafricani – in prevalenza marocchini – che per prevalere non disdegnano di arrivare anche all’omicidio. L’impressione è infatti che i due tentativi di omicidio in due notti consecutive possano essere legate da un unico movente, che di certo non è quello passionale. Ma su questo le Forze dell’Ordine non si sbilanciano. “Ci sono indagini in corso. E’ ovvio che stiamo seguendo delle piste ben precise, ma di più non possiamo dire”, è il commento che viene da Anzio, dove il Maggiore Gaeta può comunque vantarsi di un primato: in due anni di servizio nella zona da lui coperta ci sono stati 13 episodi tra omicidi e tentati omicidi e per tutti il colpevole è stato trovato nell’arco di poche ore. Un record di risultato, dovuto sia alla conoscenza del tessuto sociale e del territorio, sia a circostanze fortunate, come alla tecnica di investigazione adottata. Ma questo record, se da una parte ci rassicura sull’efficienza degli investigatori, dall’altra ci dà la certezza che il nostro non è più un posto tranquillo.

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