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Torvaianica Alta, don Giorgio minacciato di morte

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Don Giorgio minacciato di morte. Il parroco di Torvaianica Alta ha denunciato ai carabinieri della Stazione di Torvaianica di aver ricevuto alcune telefonate minatorie al numero fisso di casa. Minacce di morte. A darne notizia lo stesso Don Antonio Jorge do Amor Divino, qui conosciuto come Don Giorgio, durante l’omelia domenicale. Il parroco ha informato dapprima il Vescovo di Albano Marcello Semeraro, poi si è rivolto ai carabinieri. Ed infine ha coinvolto i suoi fedeli, increduli e preoccupati. Don Giorgio è stato oggetto, negli ultimi mesi, di una diatriba con l’amministrazione comunale a causa del diniego all’ampliamento della chiesetta di Torvaianica Alta a seguito dell’annullamento della Variante al Piano Particolareggiato del quartiere. “Anche prima dell’annullamento della delibera che adottava la Variante del P.P.E. di Torvajanica Alta – Campo Jemini (Delibera di Consiglio Comunale n°33 dell’11/06/2015) – ha spiegato l’assessore Veronica Filippone in merito a questa vicenda – la richiesta di permesso di costruire avanzata dalla Parrocchia Regina Mundi non poteva essere accolta. Infatti una comunicazione di preavviso di diniego, a firma del Dirigente del Settore Lavori Pubblici – Urbanistica ing. Renato Curci e del Responsabile del procedimento geom. Massimo Lauri, è stata inviata agli interessati già lo scorso febbraio. In tale comunicazione si esponevano i motivi che non permettevano l’accoglimento della domanda, assegnando un termine di 10 giorni per presentare osservazioni le quali sono pervenute agli uffici tecnici ma ritenute non accoglibili in quanto le norme prevedono che le aree ricadenti nella zona oggetto di richiesta di permesso di costruire debbano essere cedute gratuitamente all’Amministrazione comunale e destinate a servizi per i cittadini”. Ma Don Giorgio continua a contestare la scelta degli amministratori e prosegue la sua battaglia affinché la chiesetta, ormai troppo piccola per il numero di fedeli che la frequentano, venga invece ampliata, anche per dare un punto di ritrovo e aggregazione agli abitanti del quartiere. Non si sa se le minacce di morte possano essere legate a questa vicenda: su quanto riportato dal parroco stanno ora indagando i carabinieri.

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