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TRAFFICO DI BATTERIE USATE, DENUNCIATI 6 RUMENI

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Acquistavano le batterie esauste delle auto ad un euro l’una da officine compiacenti, poi le portavano in Romania per recuperare il piombo o, in alcuni casi, per rivenderle dopo avere “rimesse a nuovo”. E’ il traffico scoperto nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza di Pomezia, che si sono imbattuti per caso, durante un controllo su strada da parte di una pattuglia del 117, in un camion che occultava, nascosti da alcuni mobili usati, un ingente numero di batterie auto. Il camion era diretto in Romania e viaggiava con una documentazione non corrispondente al vero carico. Le modalità del traffico di piombo erano semplici: la banda, formata da cittadini rumeni, utilizzava come deposito un capannone situato in un terreno di circa 1000 metri quadri. Appena la quantità di batterie “rimediate” raggiungeva un numero consistente venivano inviate in Romania, evitando di denunciare il trasporto di rifiuti pericolosi. Da parte di chi rivendeva le batterie c’era la convenienza di non dover procedere con lo smaltimento come da normativa, che prevede un trattamento speciale per il piombo e l’acido solforico contenuto nelle batterie delle auto, oltre al piccolo guadagno corrisposto dalla banda di rumeni. Al termine dell’operazione 6 persone sono stare denunciate a piede libero per il mancato rispetto della normativa prevista per il trasporto ed il deposito di rifiuti pericolosi. Il fascicolo è ora in mano dell’Autorità Giudiziaria di Velletri, mentre gli investigatori stanno ancora indagando per capire le eventuali complicità da parte di officine del territorio.

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