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TRUFFA DELLO SPECCHIETTO, DUE ARRESTI A POMEZIA

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I Carabinieri della Compagnia di Pomezia hanno arrestato due giovani italiani che avevano cercato di raggirare un automobilista con l’oramai celeberrima “truffa dello specchietto”. Questo è quanto accaduto in settimana: la vittima, un 60enne della zona, stava guidando tranquillamente la propria auto lungo una strada di Pomezia quando ha avvertito il clacson di un’autovettura che lo seguiva suonare insistentemente per richiamare la propria attenzione. A quel punto l’uomo si è fermato i due giovani italiani che erano a bordo dell’altro veicolo sono scesi dicendogli di essere stati urtati da lui poco prima e che l’urto aveva danneggiato lo specchietto retrovisore. Fortemente rammaricato, il 60enne ha chiesto scusa ai due sostenendo di non essersi assolutamente accorto dell’urto, facendo notare che la sua auto non era danneggiata. Questo particolare e l’insistenza dei due ragazzi è sembrata tanta, forse troppa, a tal punto che, dal dubbio, il 60enne si è autoconvinto di aver provocato il danno, proponendo loro di fare una constatazione amichevole. I due ragazzi, ovviamente, non hanno acconsentito, dicendogli che per quel danno non valeva la pena di informare le rispettive assicurazioni. Meglio un po’ di soldi, giusto per riparare lo specchietto. Il conto è di 160 euro, ma il malcapitato, in quel momento sprovvisto della somma, si accorda con i due dandosi appuntamento al tardo pomeriggio di ieri per saldare il conto. I dubbi, però, erano tanti e la vittima ha deciso, nel frattempo, di andare dai Carabinieri per raccontare lo strano episodio. I militari, capendo quanto accaduto e constatando l’integrità dell’autovettura, scoprono il trucco inscenato dai giovani e decidono di accompagnare il 60enne all’appuntamento. Nel punto e nell’orario stabiliti, il malcapitato ha riferito ai due ragazzi che l’urto non c’era stato e che quindi non avrebbe pagato la somma richiesta. I due giovani hanno insistito pretendendo i 160 euro, ricostruendo una fantomatica dinamica del sinistro per convincerlo, ma a quel punto i Carabinieri si sono presentati alle loro spalle. Arrestati con l’accusa di tentata truffa in concorso, i giovani sono stati accompagnati nelle rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari in attesa di essere giudicati  con rito direttissimo.

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