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TRUFFE AI PARCHEGGI DEL CENTRO COMMERCIALE, ECCO IL SECONDO IDENTIKIT

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16PINIFurti al parcheggio del centro commerciale 16 Pini, ecco l’identikit del secondo truffatore: si tratta di un ragazzo molto giovane, al di sotto dei 25 anni, italiano, alto circa 1,80 mt, castano, magro, vagamente somigliante all’attore Elio Germano, aria educata, ben vestito. Al momento dei furti avvenuti un paio di giorni fa indossava un cappello a cuffietta di lana ed un giubbotto marrone chiaro. A fare l’identikit del ragazzo è un’altra delle vittime, che il giorno del furto – come racconta lei stessa – ha perso “una parte della mia vita”. “Nella borsa avevo di tutto: a parte la pensione appena ritirata, c’erano i documenti, il cellulare, altri effetti personali. Ma la cosa grave è che nella rubrica del cellulare c’erano i numeri dei medici che mi stanno curando”. La donna, infatti, è reduce da un tumore ed è tutt’ora in cura oncologica. Nella borsa aveva l’elenco delle medicine da prendere, i nominativi ed i riferimenti telefonici dei dottori che la stanno seguendo. “Adesso dovrò fare dei giri immensi per recuperare questi numeri”, commenta sconsolata. “Mi pesa anche aver perso, insieme al cellulare, molti frammenti di vita: i messaggi e le foto di mio figlio e di mia nipote, che avevano per me un valore affettivo immenso. Quindi, oltre al danno economico, c’è stato un danno emotivo che ancora mi trascino appresso”. La signora passa poi a raccontare la dinamica del furto, che si discosta di poco da quella avvenuta la sera. “Ero scesa nel parcheggio sotterraneo e, dopo aver posato la spesa sui sedili posteriori della mia auto, sono salita a bordo ed ho poggiato la borsa sul sedile del passeggero. A quel punto un ragazzo, in modo molto educato, quasi timido, ha bussato al finestrino per dirmi che mi erano caduti dei soldi. A mente fredda riconosco di essere stata un’idiota: se davvero mi  fossero caduti dei soldi ed il ragazzo avesse voluto ridarmeli, li avrebbe raccolti e mi avrebbe chiesto se erano i miei. Invece ho aperto lo sportello per controllare ed a quel punto era troppo tardi: il tempo di dire che non mi era caduto nulla e la mia borsa era sparita. Io reputo quanto accaduto furto con destrezza. I due ragazzi hanno adocchiato un’ingenuotta un po’ avanti negli anni e l’hanno raggirata con facilità. Mi dò della stupida, ma in quel momento – nonostante io non sia affatto un’ingenua nella vita di tutti i giorni – mi sono fatta raggirare. Consiglio a tutte le donne di non aprire lo sportello in questi casi, anzi, di chiudersi dentro con la sicura per evitare brutte sorprese e di non lasciare la borsa sul sedile, perché basta un attimo di distrazione per avere un danno davvero ingente”.

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