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Vacanze, gioielli e regali con i soldi sottratti alle cooperative edilizie: 500 truffati nella Provincia di Roma

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Una truffa da almeno 5 milioni di euro ai danni di circa 500 persone. E’ per questa incredibile scoperta che oggi, dalle prime ore dell’alba, gli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, hanno effettuato una serie di perquisizioni a Roma e Provincia, ed eseguito il sequestro di conti correnti, disponibilità finanziarie e quote societarie per un valore complessivo pari a circa 5 milioni di euro nei confronti di sette soggetti, indagati per plurimi reati quali l’associazione a delinquere, la truffa, l’appropriazione indebita e l’emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma ed eseguite dal Nucleo di Polizia Tributaria del Corpo e dalla Sezione di P.G. della Guardia di Finanza, hanno riguardato l’operatività di un sodalizio criminoso che ha truffato oltre 500 persone. Più nel dettaglio, gli indagati hanno costituito un consorzio di cooperative, allo scopo dichiarato di consentire ai soci aderenti di acquistare a prezzi favorevoli unità immobiliari rientranti nel programma d’intervento urbanistico del Comune di Roma finalizzato alla costruzione d’alloggi a prezzi agevolati da destinare a particolari categorie sociali (cd housing sociale).

L’obiettivo in realtà era proprio un altro: nonostante i lavori non fossero mai partiti, ai soci veniva, comunque, costantemente richiesto di versare i propri risparmi nella pretestuosa iniziativa immobiliare, illusi dalla prospettiva di avere una casa ad un prezzo conveniente; invece, dopo anni e anni di inutili attese e richieste di chiarimenti, delle abitazioni promesse neanche l’ombra. Nessuna costruzione, infatti, è mai cominciata e l’iniziativa è naufragata ancor prima di partire. Le cooperative si sono rivelate ben presto per quello che effettivamente erano, ossia delle “scatole vuote” costituite al solo fine di porre in essere illeciti e di appropriarsi fraudolentemente di ingenti somme di denaro.

Il patrimonio sociale, accumulato nel tempo, è stato quasi, infatti, completamente dilapidato ed utilizzato a fini personali, dai malfattori per i motivi più disparati, quasi si trattasse di un bancomat privato. Plurime le spese non giustificate: dalle vacanze con famiglia al seguito in costosi alberghi, all’acquisto di regalie di varia natura quali vino, borse, etc. a sponsorizzazioni e stipule di convenzioni varie e prestazioni professionali nella realtà mai effettuate. Ad occuparsi della vicenda era stata anche la trasmissione “Le Iene” che alcuni mesi addietro, nel raccogliere il disagio dei soci truffati, aveva evidenziato attraverso interviste e notizie raccolte, la grossolanità e pretestuosità dell’intera iniziativa imprenditoriale. Una vicenda delicata e complessa che ha portato il G.I.P. del Tribunale di Roma ad accogliere la richiesta della Procura della Repubblica di Roma e disporre il sequestro preventivo delle società e cooperative coinvolte nel meccanismo fraudolento, nonché delle disponibilità finanziarie presenti su conti correnti dei soggetti indagati e delle società a loro riconducibili.

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