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Mazzo, dopo 4 anni riapre il ristorante a San Lorenzo: perché andarci

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Ristorante Mazzo a San Lorenzo - www.IlCorriereDellaCittà.com

Mazzo, l’ultimo progetto firmato “The Fooders” ha trovato casa a Centocelle.  Il che vuol dire, per molti, attraversare la città e raggiungere un quartiere periferico. Di più, bisogna farlo entro le 22, perché la cucina chiude, e bisogna prenotare prima, perché il locale è piccolo. Ne vale la pena? La risposta è . Lo avevamo intuito già da Culinaria, quando Marco Baccanelli e Francesca Barreca hanno allietato gli ospiti del mercato rionale di Garbatella con le loro polpette al sugo e la scarpetta da portare via. E ora lo sappiamo con certezza: perché c’è un menu che ricorda la nonna, perché il piccolo locale permette una condivisione senza indiscrezioni e perché quella di Mazzo è una cucina fatta di cose buone, di accostamenti semplici e di ingredienti di qualità. Dimenticate la prova bikini.

Perché andare da Mazzo a San Lorenzo?

Arriviamo in ritardo e nessuno si scontenta. Mazzo ha a disposizione 10 posti al tavolo sociale, 4 al bancone e 2 fuori, chiaramente è il caso di prenotare in anticipo. E’ arredato bene, lavagne alle pareti con menu e prezzi scritti a mano, lungo tavolo in legno, sgabelli spartani ma comodi, prodotti regionali e qualche chicchetta, come le forchette/cucchiaio, i comodini vintage e l’abat-jour. Forse un po’ di confusione ma è un disordine che non disturba.

Cosa mangiare da Mazzo a San Lorenzo?

Ordiniamo due birre chiare (e poi altre due, e poi altre due). Iniziamo con il rosti, piatto di patate tagliate finissime, con i peperoni verdi (7 euro). Semplice e buono.

staff di Mazzo San Lorenzo - www.IlCorriereDellaCittà.Com
staff di Mazzo San Lorenzo – www.IlCorriereDellaCittà.Com

Proseguiamo con una norma rivisitata: la lasagna melanzane e pomodori, con abbondante spolverata di ricotta. Ordiniamo la classica amatriciana. Buona da fare la scarpetta col pane, già sapientemente lasciato accanto al piatto dalla cameriera (entrambi i primi a 7,50 euro). Poi il secondo, le ottime polpette e patate (10 euro). Abbondanti e saporite, richiedono una seconda portata di pane per non lasciarci nulla. Non ci siamo spinti fino al dessert, ma forse avremmo dovuto, gira voce che la crostata della mamma di Marco sia uno di quei dolci in grado di rimanere impressi.

Insomma, alla fine il locale è accogliente, il servizio è ottimo, il conto è onesto e le pance piene. Il laboratorio e la filosofia di Mazzo sono la risposta a chi chiede piatti semplici, locali senza riflettori e prezzi adeguati.

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