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Perché si chiama Pinsa romana?

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Pinsa romana

Vi siete mai chiesti perché la Pinsa romana si chiama così? Questa variante di pizza originaria di Roma è molto più leggera e digeribile rispetto alla pizza napoletana. La sua ricetta, così come il suo nome, risalgono addirittura all’epoca degli antichi Romani. Siete curiosi di saperne di più? 

Storia della Pinsa romana e origine del nome 

Il nome Pinsa deriva dal verbo latino pinsère che vuol dire stirare, allungare e premere e fa riferimento alla tecnica usata per realizzare la pizza e le focacce. Non a caso la stessa Pinsa romana può essere considerata come un’antenata della pizza e un perfetto mix tra pizza e focaccia.

Perché si chiama Pinsa romana
Perché si chiama Pinsa romana- ilcorrieredellacitta.com

In origine la ricetta era preparata solo ed esclusivamente dai poveri contadini che abitavano nelle campagne romane. Gli ingredienti che usavano erano di facile reperibilità, ossia acqua e un mix di cereali macinati (farro, miglio, avena e orzo). 

Una volta preparato l’impasto, veniva allungato e premuto e poi condito con sale ed erbe aromatiche. La cottura avveniva direttamente sui carboni ardenti.

Anche il poeta Virgilio nella sua opera più importante, l’Eneide, parla di una speciale focaccia preparata dai contadini romani a base di acqua e cereali macinati e cotta sui carboni ardenti. Non a caso fu una delle prime pietanze mangiate da Enea quando arrivò sulle coste laziali, lì dove avrebbe fondato la città di Roma.

Caratteristiche del famoso lievitato

Oggi la Pinsa romana viene preparata con acqua e un mix di soia, riso e frumento. Risulta particolarmente buona perché è croccante fuori e morbida dentro.

La sua forma ovale allungata la distingue immediatamente dalla pizza napoletana di forma rotonda, ma anche il gusto e la leggerezza la rendono unica nel suo genere. Oltre ad avere meno calorie della pizza napoletana ed essere più digeribile, ha un’elevata idratazione (pari al 75%). La lievitazione è lenta e controllata.

Secondo il disciplinare, la vera Pinsa deve essere di forma ovale e allungata e deve essere preparata con lievito madre. Può essere impastata a mano o in macchina e condita con pomodoro e fiordilatte oppure nei più svariati modi (basti pensare alle versioni gourmet con mozzarella e pistacchio, speck e gorgonzola, prosciutto cotto e crocché di patate o mortadella e burrata). 

Come si prepara la Pinsa romana: ricetta e segreti

In una brocca metter l’acqua a temperatura ambiente e sciogliere lo zucchero. Poi bisogna aggiungere il lievito di birra (o il lievito madre) e mescolare.

Pinsa romana caratteristiche
Pinsa romana caratteristiche- ilcorrieredellacitta.com

A parte in un contenitore capiente mettere la farina di tipo 00 e mescolare con la farina di riso. Successivamente aggiungere la farina di soia e mescolare il tutto fino a ottenere un mix omogeneo.

Aggiungere l’acqua dove è stato sciolto il lievito e poi olio e infine sale. Dopo aver impastato bene, far riposare l’impasto per 20 minuti. Successivamente l’impasto va trasferito su un piano di lavoro, infarinato e pirlato fino a formare il panetto. Lasciarlo lievitare per almeno 12 ore. Infine stenderlo in maniera allungata e condirlo a piacimento. La cottura è in forno ventilato per 15 minuti.

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