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Di chi sono i bisogni?

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Cosa sono i bisogni?

Il bisogno è uno stato di tensione dovuto alla mancanza di qualcosa:

  • Fisiologico: avere fame, sete, sonno, impulso sessuale ecc.;
  • Psicologico: essere amati, sentirsi protetti ecc.;
  • Sociale: avere un lavoro, realizzazione personale ecc.;

La tensione ci spinge dunque, verso azioni finalizzate ad alleviarla e non sempre ne siamo pienamente consapevoli.
Nel sintetizzare in maniera semplicistica possiamo dire che il bisogno è per l’essere vivente come l’acqua per le piante.
Ovviamente non tutti sentiamo le stesse spinte. Ci sono, infatti, i “bisogni secondari” che variano da persona a persona, a seconda del vissuto e delle personalità: leggere, viaggiare, ascoltare musica, cucinare, fare sport e così via.

Ma sono proprio i nostri?
Ma come facciamo a capire se i bisogni arrivano da noi o da richieste esterne?
Poniamoci qualche domanda:

  1. Sentiamo benessere fisico?
  2. Sentiamo benessere psicologico?
  3. Viviamo in un ambiente sano e sicuro?
  4. Abbiamo stima per noi stessi?
  5. Apprezziamo ciò che la vita ci offre?
  6. Ci sentiamo liberi di dire e fare, di prendere decisioni?

Quanti “no” ci sono?

Quando i bisogni non sono nostri
Ad ogni bisogno sono collegate una serie di sensazioni ed emozioni: quando terminiamo un buon pasto ci sentiamo piacevolmente pieni, dopo un rapporto sessuale percepiamo la vicinanza con il partner, una notte di sonno ristoratore ci darà energia tutto il giorno.

Quando, invece, resta malessere, frustrazione, vuoto, spinta a ricercare ancora determinate condizioni è il momento di chiedersi: perché?

Siamo inconsapevolmente manipolati
Prendere coscienza del fatto che probabilmente siamo manipolati dai genitori, o dal partner, o dagli amici è faticoso da ammettere; ci sentiamo quasi stupidi e senza carattere.
Non è questione di intelligenza o forza; spesso le dinamiche nascono con noi e diventano normalità: pensiamo all’influenza della moda che addirittura riesce a farci cambiare gusto estetico.

Vediamo nel dettaglio cosa accade:

    • Genitori manipolatori

crescono i figli spingendoli verso azioni che in realtà sodisfano i loro bisogni. Un esempio: mamme che fanno fare le gare di bellezza alle bambine, o papà per cui il figlio è un novello Cristiano Ronaldo;

    • Genitori bambini

vogliono coccole, attenzioni, presenza fissa in casa: diventano i figli dei loro stessi figli;

    • Partner narcisisti

la dinamica non si discosta troppo da quella dei genitori manipolatori. Nello specifico il partner soffre se l’altro non soddisfa i suoi bisogni e le frasi ricorrenti sono: “non mi ami se non fai come dico io”, “senza di te posso morire”;

    • Amici manipolatori

condizione tipica dell’adolescenza e, purtroppo, anche dell’età adulta. In tal caso diventa un reale problema per chi si trova in questa relazione.
L’amico manipolatore tende a squalificare le scelte che facciamo, lui sa tutto su come ci si deve comportare. Quel vestito non va bene, il fidanzato non è giusto, le altre amicizie sono sbagliate e soprattutto, le proprie difficoltà diventano un problema che deve risolvere l’altro, ad esempio: “il locale che hai scelto è sbagliato perché sai che non ci posso arrivare”.

In conclusione
Vivere per soddisfare i bisogni altrui ci toglie la possibilità di crearci la nostra identità, l’autostima non ha possibilità di sviluppo in quanto riempiamo l’ego di tutti tranne che il nostro.
Ogni esperienza che attraversiamo non ci entra nelle emozioni a lungo termine, al massimo proviamo un breve entusiasmo nel rispecchiarci nel sorriso del genitore, dell’amico e/o del partner.
Chi vive per rendere felici gli altri col tempo viene schiacciato non solo dalle richieste via via più frequenti, ma con il costante senso di colpa per non esserne all’altezza.
Staccarsi non è facile, ma sicuramente possibile.

Se volete raccontarmi le vostre storie per sciogliere insieme qualche nodo disfunzionale, scrivete all’indirizzo: psicologia@ilcorrieredellacitta.it
Vi aspetto.
Dott.ssa Sabrina Rodogno

Psicostress

 

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