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Disastro Eco X, il Tribunale respinge il patteggiamento per l’imputato. Comune di Pomezia parte civile

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Eco X. All’udienza preliminare che si è tenuta nella mattina di ieri, il Tribunale di Velletri, ritenendo valide le motivazioni prodotte dal Comune sulle conseguenze dell’incendio del 5 maggio, anche all’immagine, ha ammesso la costituzione di parte civile del Comune di Pomezia. Il Tribunale ha invece respinto la richiesta di patteggiamento, mandando quindi a processo l’imputato nella forme del giudizio abbreviato il 20.03.2019, sempre presso il Tribunale di Velletri.

«L’Amministrazione Comunale proseguirà le proprie azioni in ogni sede al fine di dare giustizia a tutti i nostri cittadini che, in conseguenza di tale grave incendio, hanno dovuto subire gravi situazioni di emergenza durate per mesi – dichiara il Sindaco Adriano Zuccalà – teniamo alta l’attenzione sulla vicenda, al fine di garantire il superamento della criticità ambientale e la chiusura definitiva dei procedimenti penali ed amministrativi».

L’incendio all’Eco X di Pomezia

In quel giorno, quello del 5 maggio 2017, bruciarono circa 8.500 tonnellate di rifiuti in cui potrebbero essere finite – anche se tra gli incartamenti la Eco-X figura come “un impianto di trattamento rifiuti speciali non pericolosi (plastica, carta, legno materiali da demolizione, eccetera) con autorizzazione regionale ed una capacità annua di 85.000 tonnellate” – plastica, carta e cartone, apparecchi elettrici ed elettronici fuori uso, rifiuti non biodegradabili, scarti di Tmb, vari tipi di gomme, cavi, metalli misti, zinco, piombo, alluminio, stagno, miscele bituminose, rame, bronzo e ottone, catalizzatori esauriti, batterie di tutti i tipi e accumulatori, serbatoi per gas liquido, pastiglie per freni usate, carte e pellicole fotografiche, adesivi, sigillanti, vernici e toner, rifiuti contenenti silicone, terreno contaminato.

La società era autorizzata a stoccare fino ad un massimo di 3.200 tonnellate nello stabilimento, ma secondo il Noe dei Carabinieri, al 31 marzo 2017, ne risultavano 8.413, quasi il triplo. Inoltre la struttura non aveva un impianto antincendio né un sistema idrico idoneo per spegnere incendi, né muri di compartimentazione; l’accumulo scriteriato di grossi quantitativi di rifiuti nel piazzale dello stabilimento aveva spinto peraltro il comitato di quartiere Castagnetta-Cinque Poderi ad inviare una serie di lettere alle istituzioni locali per segnalare proprio il rischio di possibili incendi, segnalazioni che però, in un rimando di responsabilità, vennero di fatto ignorate.

Nessuna traccia della bonifica all’Eco X

«Partiranno lunedì 17 settembre 2018 i lavori di messa in sicurezza del sito Eco X, colpito dal devastante incendio del 5 maggio 2017», così annunciava il Sindaco Adriano Zuccalà nel settembre scorso. Un passaggio sui canali istituzionali del Comune, seppur breve, lo ritroviamo poi a dicembre quando si verificò il primo rinvio dell’udienza in merito al processo per i fatti dell’Eco-X.

«In attesa della prossima udienza di gennaio, proseguono le attività di messa in sicurezza del sito coordinata tra i vari enti interessati». Ma di queste attività, francamente, considerando l’attuale stato dei luoghi sul sito del disastro, se ne fatica a trovare traccia. Ad ogni modo i lavori di messa in sicurezza dovrebbero consistere nell’incapsulamento dei materiali e nella copertura dei cumuli di rifiuti onde evitare il dilavamento degli stessi e la dispersione delle acque di dilavamento nel corpo idrico superficiale. L’intervento prevede una prima fase di ricognizione dello stato dei luoghi al fine di definire gli impianti di cantiere più idonei e di predisporre, con carattere di urgenza, un piano di lavoro da presentare alla ASL competente. I lavori, del valore di circa 185mila euro, sono finanziati con fondi comunali da recuperare in danno alla ditta, ma «l’Amministrazione – si legge in una nota – continuerà a lavorare affinché si riescano a reperire in fretta fondi regionali o statali per la completa bonifica dell’area».

Durissimo l’ex Sindaco Fucci sull’Eco X: «Amministrazione di mentitori seriali»

L’Eco X ha rappresentato un vero e proprio attentato alla città di Pomezia». Inizia così il video pubblicato dal consigliere di Essere Pomezia Fabio Fucci, all’epoca Sindaco della Città. «Maggio 2017. “Qui è morto il rispetto per l’ambiente e la salute”, recita ancora un cartello posto dinanzi l’entrata del sito andato distrutto», prosegue l’ex primo cittadino.

«Passato l’incendio ed il clamore mediatico c’era da rimuovere i rifiuti e mettere in sicurezza l’area. Io non potei intervenire da Sindaco in quanto il sito fu posto sotto sequestro e c’erano le indagini in corso. Tuttavia i sigilli sono stati tolti a settembre scorso ma cosa è stato fatto finora?», è la domanda lanciata da Fucci. «Zuccalà aveva detto che i lavori sarebbero partiti in quei giorni. Beh, oramai è evidente che si trattava di una bugia. Ma del resto è il modus operandi di questa amministrazione, sono mentitori seriali. Anche in questo caso avevano promesso i lavori per mettere in sicurezza la eco x, lavori che non sono mai partiti», conclude l’ex Sindaco di Pomezia.

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