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Diversi tipi di termometro: quale scegliere in base al loro utilizzo?

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Per la misurazione della temperatura corporea a scopo diagnostico, fino al 2008 — anno in cui un decreto ministeriale ne ha vietato la fabbricazione — il termometro a mercurio era lo strumento di uso più comune. Chiunque ne conosceva il funzionamento e sapeva utilizzarlo, non erano richieste particolari informazioni sulle modalità di utilizzo o sui margini di errore. A causa della tossicità del mercurio metallico, che quando non adeguatamente smaltito può causare una contaminazione dell’ambiente e rappresenta un rischio per la salute umana, dall’aprile del 2009 i termometri clinici a mercurio sono stati gradualmente sostituiti. Prima di fare una scelta fra la vasta gamma di moderni termometri, è necessario considerare sia i differenti ambiti di applicazione, sia l’idoneità di ciascuno strumento.

Termometri a liquido (galinstan, alcool)

Oggigiorno, in commercio troviamo svariate tipologie di termometri per misurare le variazioni di temperatura corporea, ad iniziare da quelli ad espansione — esattamente come il vecchio termometro a mercurio — che utilizzano leghe metalliche prive di tossicità. Tali strumenti appartengono al tipo detto “a liquido” poiché contengono, all’interno di un bulbo di vetro, una sostanza termometrica liquida (alcool, pentano, toluolo) che indica, attraverso la sua espansione, la temperatura in base ad una scala convenzionale. Molto affidabile e di facile utilizzo domestico è il termometro clinico al galinstan, lega composta da gallio, stagno ed indio: misura la temperatura corporea per contatto ed occorrono 4-5 minuti per ottenere il risultato. Prima di essere usato va resettato scuotendolo, proprio come si era soliti fare con i termometri al mercurio. Un termometro clinico a liquido viene sempre graduato secondo un intervallo specifico che va dai 35° ai 42°, ossia la temperatura più bassa e quella più alta raggiunta entro un determinato intervallo di tempo. Per fare in modo che il liquido termometrico non possa tornare indietro, vi è una forte strozzatura in prossimità del bulbo. 

Termometri digitali

Allo stato attuale, si tratta della tipologia di termometro clinico più utilizzata. I termometri digitali sono dotati di un sensore da applicare a contatto con la cute, solitamente all’esterno dell’orecchio — oppure per via orale e ascellare, in base al modello. Il sensore è in grado di rilevare le radiazioni termiche emesse dal corpo umano, mostrando sul display ad esso collegato il valore termico corrispondente. Questo genere di strumenti sfrutta un meccanismo basato sulla resistenza elettrica e viene alimentato a batteria. Il tempo impiegato per la misurazione è di circa un minuto, il che lo rende particolarmente idoneo in ambito ospedaliero e nel caso della misurazione della temperatura corporea dei bambini. Come accortezza igienica, dopo ogni utilizzo andrà accuratamente detersa o sostituita la sonda.

Termometri ad infrarossi

Misurano la radiazione termica (infrarossi) emessa dall’epidermide per dedurre la temperatura corporea. I termometri infrarossi sono strumenti sensibili alle radiazioni di calore corporeo e funzionano in modo pressoché istantaneo, senza la necessità di contatto diretto con la superficie di misurazione. Tali strumenti possono includere un sistema di puntamento laser da indirizzare nell’area del corpo (orecchio, fronte) dove rilevare, a distanza di alcuni centimetri, la temperatura superficiale. In pochi secondi sul display è possibile leggere il valore relativo alla temperatura ottenuta dalla conversione delle radiazioni termiche in un segnale elettrico, seguendo alcuni accorgimenti per ridurre il potenziale margine di errore. Difatti, il risultato potrebbe essere influenzato dalle caratteristiche ambientali: fattori esterni possono interferire con la misurazione. Nello specifico, se l’ambiente è molto caldo o molto freddo, o se il corpo è stato esposto al sole subito prima (circa mezz’ora) di effettuare la misurazione. Altrettanto vale per una prolungata attività sportiva in acqua. I termometri ad infrarossi necessitano di un’adeguata calibrazione per un corretto utilizzo e, proprio a causa del margine di errore che può oscillare fra un grado centigrado ed un grado e mezzo, sono consigliabili per effettuare uno screening preliminare, anziché a scopo diagnostico.

Accorgimenti generali per l’utilizzo dei termometri

Al fine di scegliere ed utilizzare il termometro più adeguato alle proprie esigenze, è bene tenere in considerazione il metodo di misurazione che meglio si adatta alla condizione specifica, consultando eventualmente il personale sanitario. Per ottenere una misurazione quanto più accurata possibile, evitare attività che ne possano distorcere il risultato, come bere acqua calda prima di procedere alla misurazione per via orale. Quando la temperatura corporea va presa regolarmente, è preferibile effettuare la misurazione ogni giorno alla medesima ora e con il medesimo tipo di dispositivo. In caso di patologie trasmissibili è necessario utilizzare un termometro personale, limitando in tal modo l’eventualità di contagio. È bene detergere il termometro seguendo le indicazioni riportate sul foglietto illustrativo, le quali possono variare in base al tipo di termometro. Consultare un medico qualora vi fossero dubbi o anomalie.

Flora Liliana Menicocci

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