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Elezioni Pomezia, è scontro all’interno del PD sul candidato: dirigenti contro il segretario

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Bagarre in casa PD a Pomezia. Tutto nasce da un comunicato diffuso nel weekend da parte del locale segretario del Partito Democratico Andrea Cisternino.

In ballo, come vi stiamo dando conto in questi giorni, c’è il nome del candidato Sindaco: lo stesso Cisternino? Stefano Mengozzi? O l’avvocato Aquino? Nomi, proposte sui quali però non c’è ancora convergenza e il comunicato diffuso poc’anzi da dieci dirigenti del partito ne è la riprova. 

Se infatti Cisternino aveva parlato – notate bene: a nome dei dem – di un nome “da ricercare nel territorio e negli ambienti della società civile” e che “Secondo il partito democratico la figura che meglio può interpretare questo intendimento è rappresentata dal candidato Avvocato Antonello Aquino” oggi arriva lo stop di alcuni dirigenti: nel comunicato – scrivono IMPERIA ZOTTOLA, ROSARIA DEL BUONO, PAOLO ZANIN, TERESA BENEDETTI
AMBRA ZAPPONI, MAURIZIO BATTISTELLI, DANILO RISI, CLAUDIO MAZZONI, LEONARDO SFERRAZZA, DANIELA CALLARELLO – si parla di come non ci sia “alcun riferimento veritiero ad una presunta maggioranza che avrebbe indicato quale candidato per il Pd un noto esponente di liste civiche. In realtà in un direttivo già sciolto per mancanza del numero legale, sette esponenti del direttivo hanno votato illegittimamente un documento privo di validità”.

In pratica, secondo gli esponenti Pd sopracitati, non esisterebbe alcuna maggioranza e, anzi, il direttivo stesso risulterebbe non idoneo a svolgere il compito annunciato da Cisternino. E allora? Per i dieci firmatari la scelta è d’obbligo: niente Aquino ma un nome da ricercare all’interno dello stesso Partito Democratico. Non solo: arriva anche l’appello al Segretario Provinciale – scavalcando così quello locale, Cisternino per l’appunto – di “censurare l’atto diffuso nel weekend”. 

Ecco allora delinearsi due fazioni che complicano ancora di più la strada per i dem alle amministrative: da un lato Cisternino e quella “maggioranza” che ha scelto Aquino; dall’altro i dirigenti sopracitati in una posizione diametralmente opposta. 

PARTIAMO DALL’INIZIO: IL DOCUMENTO DI ANDREA CISTERNINO 

“Sabato 7 aprile presso la sezione di via Ovidio 74 del Partito Democratico si è svolta la direzione locale”, esordisce il comunicato della discordia.

“Alla presenza del segretario e della vicesegretaria della federazione provinciale, il segretario ha illustrato al direttivo il resoconto della attività tenute con partiti e liste civiche della costituenda coalizione di centro sinistra. Il segretario ha confermato la propria disponibilità alla candidatura di sindaco di Pomezia mettendola a disposizione del partito e della coalizione tutta, ma ha ritenuto rendere edotti i presenti che, al netto di quanto uscito in sede di tavolo della coalizione, la figura migliore come candidato sindaco, sia da ricercare nel territorio e negli ambienti della società civile”.

Quindi il passaggio su Aquino: “Un candidato sindaco fuori dalla cerchia dei partiti tradizionali in grado di intercettare una fascia di elettori estranei ai tradizionali mondi del partito e che possa, in caso di ballottaggio, aggregare pezzi di società civile che non sarebbe in grado di intercettare con una candidatura interna. Secondo il partito democratico la figura che meglio può interpretare questo intendimento è rappresentata dal candidato Avvocato Antonello Aquino”.

“Il documento, approvato a maggioranza sarà ulteriormente posto all’attenzione della prossima assemblea degli iscritti per dare una parola chiara e definitiva sulle scelte da compiere. Il successivo passaggio con tutte le forze della coalizione ha segnato una novità rispetto gli incontri pregressi. La proposta di una parte di essa di candidare Stefano Mengozzi. I processi di partecipazione democratica interni sono il nostro faro e malgrado le difficoltà e le differenti sensibilità porteranno il partito a dare una posizione netta che si porrà come elemento di leadership della coalizione di centro sinistra”.

DIRIGENTI CONTRO IL SEGRETARIO 

Questa invece la lettera diffusa oggi pomeriggio. “I sottoscritti dirigenti del Partito Democratico di Pomezia, eletti al congresso 2017, chiedono con il presente documento di avviare un’azione di censura per il documento diffuso agli organi di stampa nella giornata di domenica 8 aprile dal segretario comunale del partito. Nel comunicato si parla senza alcun riferimento veritiero ad una presunta maggioranza che avrebbe indicato quale candidato per il Pd un noto esponente di liste civiche. In realtà in un direttivo già sciolto per mancanza del numero legale, sette esponenti del direttivo hanno votato illegittimamente un documento privo di validità”.

“I sottoscritti dirigenti, maggioranza del partito, chiedono al Segretario provinciale di adottare i necessari provvedimenti, tornando a ribadire che l’indicazione – a più riprese sostenuta dalla maggioranza del direttivo – sia sempre stata quella di scegliere un esponente del Partito Democratico quale candidato di una coalizione che tenesse insieme le forze del centrosinistra e forze civiche contigue al nostro progetto. Escludendo così la possibilità di una candidatura civica”.

Nomi a parte, partendo da questi presupposti, ovvero dall’ennesima spaccatura interna, il PD ancora una volta parte male in vista delle elezioni. Evidentemente i risultati (non) ottenuti nelle ultime tornate, sia delle amministrative locali che delle regionali e delle politiche, non hanno insegnato nulla ai dem pometini, che ancora una volta mettono i protagonismi e le strategie personali davanti ai bisogni comuni.

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